Dura lex sed lex

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Dura lex sed lex

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La trama e le recensioni di questi accadimenti giudiziari hanno un inizio…

Una richiesta di prolungare il proprio lavoro fino ai 70 anni di età fu fatta durante la scorsa legislatura, da due impiegati comunali, Salvatore Ciociano (responsabile amministrativo) e Antonio Ciociano ( comandante del corpo dei vigili di Camerota),  ai quali la precedente amministrazione, pensò di accordare il beneficio.
I ‘Ciociano’, però, sono sembrati davvero molesti all’attuale amministrazione, che con una revoca immediata della precedente delibera comunale, ha tolto loro, sia il beneficio che il posto di lavoro. Prima che le cose andassero a compimento, Salvatore Ciociano ha cercato di rendere ‘ragionevoli’ i suoi datori di lavoro sull’errore che stavano compiendo. Un chiaro estratto contributivo dell’Inpdap, dimostrava  che non aveva ancora raggiunto i 40 anni di servizio quando è stato sollevato dal proprio incarico. "Ai nostri amministratori questo è stato detto e ridetto. In tutte le lingue" dice la figlia di Salvatore Ciociano.“Bonariamente, parlando col sindaco. Attraverso lettere dimostrative, in fase stragiudiziale, ma…Addirittura loro hanno esibito in giudizio un documento falso, un loro documento che attestava una situazione contributiva diversa da quella dell’INPDAP, l’istituto che eroga le pensioni”.

Prima mossa degli ex dipendenti comunali:

Normale l’opposizione verso questa decisione ‘bortoniana’ e l’adire alle vie legali. Ciascuno per proprio conto, entrambi i danneggiati, hanno poi letto sulle sentenze (di 1° grado) confermate la loro ragione e il ‘mal fare’ dell’amministrazione comunale. Veniva comunicato a S. Ciociano e al sindaco Bortone, da un atto giudiziario il reintegro al posto di lavoro.

Seconda mossa del sindaco e degli assessori:

Normale, dopo tanta battaglia, la buona lena degli amministratori a non sottostare a questo giudizio e a ricorrere al reclamo. E qui arriva la seconda sentenza. Anche su questo secondo atto giudiziario c’è sentenziato che l’ex dipendente comunale ha il diritto a rimanere in servizio fino al compimento dei 40 anni di contributi. Dati alla mano, a conti fatti, S. Ciociano deve lavorare per un altro anno.
Così sarebbe, stando all’ordinanza relativa al reclamo del Comune di Camerota.
“Non si mira a fare più polemiche con loro” ribadisce, per conto di Salvatore Ciociano, la figlia. “Si è creato un clima che noi non avremmo mai voluto, ma arrivati a questo punto, con la seconda pronuncia del giudice, mi auguro che almeno abbiano il buon senso di dargli la retribuzione che gli hanno tolto, sono già tre mesi che siamo senza stipendio, e poi auspico che lo facciano ritornare a lavorare. Mio padre ha fatto solo del bene al comune di Camerota”.

Il Regolamento del Comune prevede che per il tempo intercorrente tra la domanda di pensione e quando poi l’inpdap eroga il primo trattamento pensionistico, sia il Comune a dare l’anticipo della pensione ad un suo ex dipendente, per un credito di natura alimentare, essenziale per vivere. Il Comune di Camerota per i primi quattro mesi ha dato questo anticipo regolarmente al signor Ciociano. Mentre successivamente, come ci riferisce sempre la nostra interlocutrice,“In maniera arbitraria, nonostante la nostra richiesta di ritornare a lavorare sulla base della prima pronuncia del giudice, non solo non hanno seguito le indicazioni della sentenza, ma gli hanno pure tolto quell’anticipo di pensione che fino ad aprile avevano dato”.
Queste dichiarazioni ci riportano ad un articolo del 17 novembre 2009.  L’ex sindaco di Camerota, Antonio Troccoli, descriveva il lavoro di delibere fatte dall’attuale amministrazione Bortone, come: " Fare un atto illegittimo per mandare a casa delle persone che avevano acquisito un diritto, riferendosi ai dipendenti per i quali è stato preannunciato un dimissionamento, non è un atto che va a beneficio della collettività. Ci sono delle illegittimità, e quelle che adotta questa amministrazione nascono dalla ignoranza della legge…"

Le dichiarazioni rilasciate al nostro giornale dalla famiglia Ciociano ci sono sembrate foriere di notizie poco piacevoli. C’è un profilo, in questa faccenda, legato al contribuente. Dice la signora Ciociano in merito alla vicenda del padre, “I cittadini di Camerota devono sapere che questi soldi, per uno sfizio del sindaco e di qualche assessore, li cacceranno loro. Questi soldi non li pagherà il sindaco, a meno che la Corte dei Conti, alla quale noi ci riferiremo, non decida diversamente. La vicenda avrà una evoluzione in quanto, sono sicura, neanche stavolta lo faranno ritornare a lavorare, e anche il fattore economico non si risolverà, purtroppo, nell’immediato, perché ci sono delle posizioni molto rigide dall’altra parte ”.

Salvatore Ciociano aveva chiesto di essere trattenuto in servizio fino al 70° anno di età, ma la sentenza del ricorso, ha escluso questa possibilità. La sentenza emessa qualche giorno fa dal giudice del lavoro però ha confermato il suo reintegro al lavoro. Questo è il profilo di una vicenda, al quale noi contribuenti siamo legati. Se non si smentisce quanto è stato deciso dai giudici sin qui, quanto è stato detto dall’ex sindaco Troccoli e dalla famiglia Ciociano, tutti noi avremo qualcosa da perdere. Nel senso più ampio del termine. Intanto ci sovviene una saggia frase: Dura lex, sed lex.  "La legge è dura, ma è (sempre) legge" (e quindi va rispettata comunque). 

 

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