È morto Vincenzo Serra, anima gentile della battaglia per Mastrogiovanni
| di Marianna Vallone
Si è spento ieri sera, dopo una dura e lunga malattia, Vincenzo Serra. Un uomo che ha vissuto con discrezione, ma con una forza silenziosa che lo ha reso simbolo di una delle battaglie civili più profonde degli ultimi decenni: quella per la verità e la giustizia sulla morte di suo cognato, Franco Mastrogiovanni.
Vincenzo Serra non era un politico, non era un attivista di professione. Era un cittadino semplice. Ma da quella tragica estate del 2009, in cui Mastrogiovanni morì dopo giorni di contenzione in un reparto psichiatrico, non si è più tirato indietro. Con il compianto sindaco e ambientalista Peppe Tarallo e con l’editore e storico militante Giuseppe Galzerano, aveva fondato il “Comitato Verità e Giustizia per Franco Mastrogiovanni”, diventandone l’anima più silenziosa, più dolente. Chi lo ha incontrato sa che parlava poco, ma guardava dritto negli occhi. Non c’era rabbia nei suoi gesti, solo un dolore educato che cercava risposta. E giustizia.
Era anche il padre della giornalista Grazia Serra, volto e voce di TV2000. Vincenzo lascia la moglie Caterina, le figlie Grazia e Teresa.
Se n’è andato un uomo buono. Una figura che, nella sua apparente normalità, ha incarnato il senso più alto della memoria e dell’impegno civile. Perché non serve gridare per essere giusti. A volte basta restare. Con coerenza. Con amore. Con il cuore integro, anche quando è spezzato.
Addio, Vincenzo. La tua battaglia continua.
I funerali si terranno domani mattina nella cattedrale di San Pantaleone a Vallo della Lucania.
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