Elezioni, l’appello di un centenario cilentano ai politici: «Le promesse si ripetono ma non si guarda in faccia la realtà»

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Elezioni, l’appello di un centenario cilentano ai politici: «Le promesse si ripetono ma non si guarda in faccia la realtà»

Classe 1918, notaio. Giovanni Del Gaudio un centenario del Cilento lancia un appello alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale in vista della chiamata alle urne del 4 marzo affinchè si guardi in faccia la realtà. Una lettera manoscritta, in corsivo, ‘trasportata’ in formato digitale e diffusa da Antonio D’Agosto, presidente dell’associazione Cilento Capitale.

«Non ho apportato alcuna correzione. – ci tiene a sottolineare D’Agosto –  A novembre ho ospitato il notaio a Pellare ad una manifestazione sulla Dieta mediterranea (organizzata dalla sua associazione ‘Cilento Capitale’). In quella occasione ho voluto fare in modo che il Notaio Del Gaudio fosse parte attiva dell’evento e lo è stato, ha parlato della sua vita e dell’attualità per oltre 20 minuti con estrema lucidità. Ha raccontato della sua passione per lagricoltura che gli ha conseguito di laurearsi in giurisprudenza nelle sessioni stabilite, successivamente è diventato notaio, senza mai dimenticare l’attaccamento alla terra e alla sua terra.

Ecco la lettera 

Cari politici,

sono un vecchio cilentano che per molti anni ha vissuto in mezzo alla gente svolgendo lavoro intellettuale e manuale, per cui vorrei far conoscere la realtà a chi deve rappresentare il popolo nelle sedi opportune con coscienza e realismo senza ignorare la realtà.
Il nostro territorio è eminentemente rurale e un tempo era curato con amore non solo dai contadini ma anche dai proprietari grandi e piccoli e la terra era la prima fonte di ricchezza.
I prodotti servivano per l’alimentazione delle famiglie (numerose!) ed anche per la commercializzazione e c’era la piena occupazione.
Ora, purtroppo, vedo le campagne incolte, gli alimenti in gran parte importati e tanti giovani disoccupati senza un futuro, meno famiglie e meno nascite, molte case vuote, il mercato immobiliare fermo, o quasi.
Si è ridotti a coltivare solo l’orticello da chi ha passione ed altre entrate come stipendi o pensioni.
Il turismo è limitato alle zone costiere, per il resto non costituisce una risorsa sicura ed affidabile.
Dai terreni non si ricava alcun reddito, li può coltivare solo chi ha altre fonti di reddito.
In questa situazione così difficile si aggiungono i tributi che colpiscono le proprietà per aggravarla.
In particolare, si colpiscono i fabbricati rurali che costituiscono solo un peso ed una passività per la loro conservazione. La pressione fiscale è pesante e a volte non tiene conto del reddito effettivo, così si è determinato lo spopolamento dei paesi rurali. Di queste realtà non sento parlare.
Si ripetono programmi, discorsi, promesse, ma non si mette il dito sulla piaga, guardando in faccia la realtà. Il benessere economico, di cui purtroppo non possono godere tutti, è fondato su un enorme debito pubblico! Mi astengo dal rilevare tanti altri aspetti preoccupanti delle realtà che ci circondano, che pure sono poco incoraggianti.
Mi pare che occorrono cambiamenti radicali, che la politica da sola non può realizzare, ma potrebbe intuire e favorire.
Vi ringrazio per quanto vi impegnerete per il bene comune.
Auguri e Buon lavoro! 

Giovanni del Gaudio 

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