Emergenza idrica nel Cilento, il sindaco di Sacco Latempa a ruota libera: «Emergenza, contenimento, prevenzione, le tre fasi di intervento da governare»

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Emergenza idrica nel Cilento, il sindaco di Sacco Latempa a ruota libera: «Emergenza, contenimento, prevenzione, le tre fasi di intervento da governare»

«Stiamo governando la fase dell’emergenza e stiamo realizzando un progetto per la sostituzione della rete idrica, in particolare quella del serbatoio che si immette nella rete comunale, ancora vecchia». Franco Latempa, sindaco di Sacco, fa il punto della situazione in merito alla grave emergenza idrica che in questi giorni, causa anche l’eccezionale ondata di caldo che ha fatto registrare punte anche oltre i 40 gradi, ha messo in ginocchio il Cilento.
«La rete idrica in questione è quella di Via Saracina che non era stata completata – continua Latempa – e non era stata interessata dai lavori di rifacimento.»

«Si tratta di un lavoro importante poichè può far comprendere la presenza di eventuali perdite, che pare ci siano, anche perché  a misurazione fatta, e  se non ci sono stati errori risulta che abbiamo a disposizione in questo periodo al serbatoio 1,5 litri al secondo di acqua e ciò sognifica che abbiamo  1300 quintali al giorno che suddivisi per 600 abitanti da circa 216 litri di acqua ad ogni persona».  L’Amministrazione comunale, quindi, è al lavoro, in questi giorni su più fronti, in primis alla ricerca di eventuali perdite d’acqua ma anche, e soprattutto, per far fronte a quella che si sta caratterizzando come una vera e propria emergenza: « Noi ci stiamo dando da fare per governare  tre fasi – così Latempa riassume le fasi di intervento in merito – emergenza, contenimento, prevenzione delle possibili nuove emergenze con interventi sulla rete e con la messa in campo di nuove progettazioni e la ricerca di nuove risorse idriche attraverso una progettazione di captazione».

Nel merito delle tre fasi di intervento precisa:  «La fase dell’emergenza – sottolinea –  è stata  organizzata attraverso il posizionamento di alcune autobotti in luoghi cardine del paese come via Piaggio, poi abbiamo trasportato con un mezzo della Comunità montana della capienza di 2000 litri, l’acqua nelle case in soccorso degli anziani e delle persone in difficoltà o in luoghi completamente privi.  Il periodo di maggiore criticità – ricorda – è stato quello a ridosso e nel pieno della festività della Madonna degli Angeli, quando il paese accoglie non solo i sacchesi residenti all’estero ma anche eventuali turisti, quindi l’assistenza è stata garantita attraverso l’erogazione di acqua non potabile ma per uso sanitario portata per riempire i serbatoi privati o sebatoi che vengono posti in altre zone riuscendo così ad attutire l’emergenza.  E’ stata,  inoltre, allertata la Soru e la Regione Campania per la richiesta di approvvigionamento idrico e per far arrivare delle autobotti».

«La seconda fase prevede, oltre ad un costante monitoraggio,  quella di riuscire ad individuare delle perdite e di  reprimere quelle situazioni di spreco ed abusi per cui abbiamo dato mandato al responsabile di vigilanza ed ai carabinieri forestali per fare dei controlli e cercare di limitare abusi e sprechi». La terza ed ultima fase di intervento si fonda sulla progettualità che il primo cittadino sacchese così descrive: «La terza fase si basa sul  prevenire altre eventuali  emergenze motivo per cui,  come ufficio tecnico stiamo preparando un progetto di sostituzione delle tubature fatiscenti  con tubature nuove, in particolare quelle inerenti l’intera rete  che va dal serbatoio  comunale e si immette poi nella rete comunale e dell’ultimo tratto di via Saracina». «Stiamo, poi,  prendendo contatti con geologi ed esperti per individuare punti di captazione e studiarne le modalità. Importante, inoltre, è la sostituzione dei tubi centrali in via Saracina che si immettono nella rete centrale, ed alla fine grazie all’intervento di  geologi e l’aiuto di persone del posto  cercheremo, con indagini, nuove sorgenti e ne comprenderemo le modalità di captazione».

Infine precisa e sottolinea le difficoltà incontrate ed alle quali dovrà far fronte: «Il neo è che non abbiamo risorse e per questa emergenza chiederemo al Consorzio idrico salernitano e campano di venirci incontro visto che ci sono stati dei fondi per l’emergenza ma Sacco non  aveva  alcun progetto cantierabile, quindi,  non è stato presentato alcuno progetto per prevenire questa emergenza idrica». «Sacco – ricorda Latempa – è un Ente gestore autonomo non siamo consorsiati, quindi, noi dobbiamo provvedere da soli ma noi non avevamo alcun tipo di progettazione da poter presentare in questa fase di emergenza ed infatti il Consac è stato finanziato per alcune progettazioni per 1 milione e 600 mila euro e Sacco per questi motivi è rimasto fuori per cui chiederemo al Consorzio idrico salernitano e Consorzio idrico campano di venirci incontro o trovare altre risorse».

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