Emergenza sangue nel Cilento, Regione abolisce punti di raccolta esterni. Medici: «Fanno cose assurde, serve soluzione»

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Emergenza sangue nel Cilento, Regione abolisce punti di raccolta esterni. Medici: «Fanno cose assurde, serve soluzione»

Emergenza sangue nel Cilento. Oltre il normale calo dell’affluenza dei donatori nel periodo estivo quest’anno anche la Regione ci hanno messo lo zampino. È stato emesso, in data 30 giugno, un decreto in cui si autorizzava la raccolta sangue solo nei centri accreditati e pare che nel territorio ciletano non ve ne sia neanche uno. «Durante l’estate già di per sé c’è poco sangue, figuratevi quando non ci permettono di uscire sulle sedi non accreditate, alla regione fanno cose assurde», spiega Carmine Oricchio, primario all’ospedale di Polla. «La vera emergenza non è ancora venuta a galla, nel periodo di fine luglio e agosto andremmo in difficoltà tutti quanti e quando si dice che si andrà in difficoltà noi parliamo del territorio, degli utenti che subiscono questo problema – continua Oricchio – Perché non potranno operarsi, non potranno avere sangue neanche i talassemici e i leucemici ed è una cosa gravissima».

Ma perché sta accadendo tutto questo? «Perché la regione non doveva arrivare al 30 giugno ad emettere dei decreti tralasciando il fatto rimandando tutto a settembre, ma nel frattempo noi che facciamo? Nel periodo estivo anche se si fanno campagne di sensibilizzazione su 80 donatori ne vengono 30 – la carenza del tessuto sanguigno comporterebbe di fatto dei rallentamenti nella macchina sanitaria, come già spiegato dal primario – È certamente una cosa positiva quella di sensibilizzare i donatori a venire in ospedale e a fare delle raccolte extra ma la cosa importante è che la Regione capisce che il problema serio riguarda i punti non accreditati e si devono sbrigare subito a far sì che quei punti siano accreditabili oppure che si facciano le domande per la visionatura, ma subito perché sennò si va in difficoltà e ci sono ospedali come Nocera che consumano 150 sacche al giorno e quelli dove lo vanno a prendere il sangue? – Oricchio in conclusione poi aggiunge – Noi medici più che rinviare gli interventi non possiamo fare ma è l’utenza che va in difficoltà e saremo costretti ad acquistare sangue fuori regione con costi 5 volte superiori».

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