Legge regionale di iniziativa popolare sulla cultura e la diffusione dell’energia solare in Campania

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Legge regionale di iniziativa popolare sulla cultura e la diffusione dell’energia solare in Campania

Se il governo italiano pensa ancora alle centrali nucleari, c’è chi pensa alle fonti rinnovabili come alternativa ai combustibili fossili e al nucleare. Abbiamo dato ieri la notizia della manifestazione in programma per domani, sabato 30 aprile, che, oltre a chiedere la smilitarizzazione dell’area foce Sele, intende sensibilizzare la cittadinanza a riguardo dell’energia solare.  

Su questo tema il comitato promotore della legge regionale sul solare in Campania, il quale si è attivato per proporre un modello di produzione energetico all’insegna dell’energia solare. Lo scorso 12 marzo è stata tenuta l’assemblea dei primi 100 firmatari della proposta. La legge regionale di iniziativa popolare sulla cultura e diffusione dell’energia solare è stata depositata ufficialmente presso la regione Campania ed è già iniziata la raccolta delle 10mila firme necessarie per l’effettiva discussione del testo della legge in consiglio regionale.  

La proposta di legge ha come obiettivo quello di portare l’energia derivata da fonte solare al 10% dell’attuale consumo energetico per il 2013, al 30% per il 2016 e al 60 %  per il 2021. 

“L’energia solare – come si legge nella relazione alla proposta di legge – non richiede trasporto né processamento, non produce, come nel caso del nucleare, scorie per il cui smaltimento occorre la disponibilità di altri siti. La consapevolezza della preziosità della energia sta proprio nella consapevolezza della preziosità del territorio, della sua limitatezza e del bisogno di esso da parte non solo dell’uomo ma della biodiversità”. Nella proposta di legge si risalta proprio quest’ultimo punto, il rispetto per l’ambiente e pe la biodiversità poiché l’uomo non è il padrone del mondo ma un abitante di esso, quindi bisogna preservarlo tramite l’affermazione della civiltà del sole. “Napoli e la Campania hanno tutte le potenzialità scientifiche, culturali, produttive, ambientali per divenire il cuore pulsante dello sviluppo tecnologico e della diffusione dell’energia solare e di un nuovo modello energetico ed un fondamentale riferimento per un nuovo lavoro”. 

Tra i principi generali: “La regione Campania sceglie il sole come sua primaria fonte di energia per ogni sua attività civile e produttiva […]. Promuove una nuova cultura sulla preziosità della risorsa naturale e della tutela della biodiversità”. Tra gli obiettivi la proposta di legge propone una nuova mobilità basata sull’energia solare, tramite un piano di realizzazione di stazioni elettriche di servizio per auto elettriche. 

Abbiamo ascoltato Ermete Ferraro (tra i promotori della legge sull’energia solare) a tal proposito, e tra le altre cose ci ha detto come fare per firmare la legge: 

D. Per quanto riguarda il cittadino che vuole attivarsi, come deve fare per firmare la legge di iniziativa popolare sulla promozione dell’energia solare?

R. Il comitato che si è creato ha messo insieme varie organizzazioni: ci sta l’ARCI, Legambiente, ci stiamo noi come CAF ci stanno altre associazioni sindacate e così via. In questo momento le posso dire che si deve rivolgere alla Federconsumatori  che sta a Corso Umberto a Napoli, dove c’è una persona del servizio civile che si occupa di questo, quindi le può dare tutte le indicazioni. Sul territorio del Cilento ci sono dei punti di riferimento, essendo una zona di Parco, ci sta il WWF, Legambiente, è quindi questa è già una prima maniera per attivarsi e firmare la legge. La seconda maniera è quella di contattare i comuni, perché i comuni possono convalidare le firme, ma come intermediari. Se il Wwf, Legambiente hanno consegnato i moduli al comune si ci può tranquillamente recare al comune e firmare là. Ricapitolando c’è Federconsumatori come coordinamento, poi da lì bisogna passare al discorso territoriale e vedere chi c’è nelle immediate vicinanze e se non c’è lei può anche andare alla Federconsumatori si fa dare un pacco di moduli a nome suo e li porta al suo comune. Anche questa è una soluzione.

Nei prossimi giorni sarà pubblicata l’intervista integrale.

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