Export agroalimentare, Cia: persi 600 mln verso Usa a causa dei dazi

| di
Export agroalimentare, Cia: persi 600 mln verso Usa a causa dei dazi

Il Made in Italy agroalimentare paga un prezzo salatissimo ai dazi americani. Nei primi sette mesi del 2025, le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti hanno perso circa 600 milioni di euro, invertendo una tendenza positiva che durava da anni. A certificarlo è l’analisi dell’Ufficio Studi di CIA-Agricoltori Italiani, basata sui dati appena diffusi da Istat.Un dato su tutti fotografa la gravità della situazione: luglio ha registrato un crollo del 10% rispetto allo stesso mese del 2024, confermando una frenata iniziata già in primavera. Dopo anni di successi oltre oceano, i nostri prodotti di punta :vino, olio, formaggi e salumi , rischiano ora di perdere terreno in uno dei mercati più strategici al mondo.

“Questa è una crisi che riguarda tutto il Paese”, avverte Carmine Fusco, Commissario di CIA Campania . “ Non stiamo parlando solo di numeri, ma di migliaia di aziende, grandi e piccole, che hanno investito in qualità e innovazione per affermarsi all’estero e che oggi vedono svanire anni di sacrifici. È indispensabile che le istituzioni, a partire dal governo italiano e dall’Unione Europea, intervengano con misure rapide e concrete per difendere il nostro export e il valore delle produzioni di eccellenza”.Il trend negativo è partito in sordina: ad aprile la crescita era scesa a un modesto +1%, quasi azzerandosi a maggio (+0,4%). Poi il primo vero campanello d’allarme a giugno (-3%), fino al tonfo di luglio. Tra gennaio e luglio 2025, la crescita complessiva delle esportazioni verso gli USA si è fermata a +3%, ben lontana dal +19% dello stesso periodo dello scorso anno.

Sul fronte della bilancia commerciale, Istat segnala un leggero miglioramento dell’avanzo a luglio (+3% su base annua), dovuto più al calo delle importazioni che a un reale rafforzamento dell’export. Un risultato, dunque, ben lontano dal +28% di luglio 2024, che racconta di un sistema sotto pressione.Fusco lancia un appello accorato: “Servono azioni immediate. Bisogna istituire un fondo straordinario per l’internazionalizzazione che sostenga le imprese nei mercati penalizzati dai dazi, finanziare campagne di promozione mirate per valorizzare il Made in Italy e rafforzare la diplomazia economica, affinché l’Italia e l’Europa possano dialogare con forza con gli Stati Uniti e rivedere le politiche tariffarie. Al tempo stesso, è fondamentale sostenere l’innovazione e proteggere le filiere territoriali, a partire dalle produzioni tipiche come la mozzarella di bufala campana, i vini di pregio e la pasta artigianale, simboli nel mondo della nostra qualità e tradizione”.

Il Commissario di CIA Campania ricorda che la sfida non è solo economica, ma culturale: “Difendere
il nostro export significa difendere l’identità stessa dell’Italia. Non possiamo permettere che scelte politiche e commerciali penalizzanti compromettano il lavoro, la passione e la storia che ogni prodotto porta con sé”.Se non arriveranno interventi rapidi, il rischio, avverte CIA, è che il crollo delle esportazioni registrato negli ultimi mesi diventi una crisi strutturale, con ripercussioni gravi sull’intero sistema agroalimentare nazionale.

Fonte foto: Confcooperative

Consigliati per te

©Riproduzione riservata