Fedele alla divisa trascrive a mano l’intera Costituzione. «Mi fu detto: ora sei la legge»

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Fedele alla divisa trascrive a mano l’intera Costituzione. «Mi fu detto: ora sei la legge»

Non usa la penna solo per redigere verbali e notificare multe. A San Giovanni a Piro, nell’entroterra del golfo di Policastro, il comandante dei Vigili Urbani, il capitano Carmelo Fasano ha fatto della sua arte amanuense una passione da legare indissolubilmente all’amore per il suo lavoro e per la legge dello Stato Italiano, a cui è fedelissimo, trascrivendo a penna l’intera Costituzione. Un’opera di ineguagliabile valore che è in bellavista nell’aula consiliare del comune di San Giovanni a Piro.

Vincitore di concorso giovanissimo, a 18 anni, il 22 maggio 1975 Fasano è entrato a far parte del corpo dei Vigili Urbani, il primo ed ultimo comandante di Polizia municipale nella storia di Comune di San Giovanni a Piro. Il sindaco di allora era Felice Palazzo, a cui il comandante per primo ha fatto dono della Costituzione. «La mia passione nasce il giorno che prestai giuramento. Il sindaco dell’epoca era lo zio dell’attuale primo cittadino Felice Palazzo, che era professore di diritto negli istituti superiori. Mi disse ‘ragazzo, ricorda che tu da oggi rappresenti lo Stato, che è una comunità costituita su un ordinamento giuridico e dotato di una sovranità interna’. Sono stato cresciuto da quel sindaco, mi ha trasmesso tante nozioni anche di diritto. Così nel 1988 pensai di fargli il primo regalo ed ho trascritto la Costituzione Italiana per l’aula consiliare. – spiega Fasano – Successivamente quel sindaco mi fece una delibera di plauso. Molti anni dopo, nel 2008, ne ho donato un’altra all’Arma dei Carabinieri. Nel 2016, anno in cui l’avvocato Ferdinando Palazzo, nipote del sindaco di allora, ha vinto le elezioni, è diventato sindaco di San Giovanni a Piro, e mi ha riconosciuto il grado di tenente, ho sentito forte il senso di affetto per questi due sindaci, ed ho trascritto la Costituzione facendogliene dono».

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Ma Carmelo Fasano ha trascritto anche altro, ad esempio preghiere mariane e la storia dell’insurrezione di Bosco, durante i moti del 1828, che si ribellò alla monarchia. Il re Borbone Francesco I mandò sul posto il capo della Gendarmeria Francesco Saverio del Carretto che rase al suolo bosco e uccide quasi tutti i suoi abitanti. Vicende passate, ricordi degli ultimi quarant’anni, amministratori che si sono succeduti al governo di San Giovanni a Piro, ma anche riconoscimenti e foto storiche sono appese alle pareti del suo ufficio, quasi in fondo al corridoio. Un piccolo museo che racconta una vita dedicata allo Stato Italiano e a quel piccolo comune sospeso, meravigliosa terrazza sul golfo di Policastro.

L’intervista 

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