Filiera della carne di cinghiale operativa nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

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Filiera della carne di cinghiale operativa nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Un accordo con FMF Carni SRLS segna l’inizio di una nuova era per la gestione della carne di cinghiale nella regione

Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, una nuova iniziativa sta finalmente dando i suoi primi frutti, aprendo nuove prospettive per la gestione della carne di cinghiale. Dopo la firma di un importante contratto con la ditta FMF Carni SRLS di Picerno, la filiera della carne di cinghiale sta per diventare una realtà operativa nella regione.

L’accordo, siglato tra l’Ente Parco e FMF Carni, prevede che l’azienda si occupi del ritiro delle carcasse abbattute dai 300 selecontrollori abilitati che operano nel territorio. Questo passo segna un importante punto di svolta nella gestione dei cinghiali, un problema crescente in tutto il territorio nazionale.

Incontro operativo e aspetti igienico sanitari

Nella prossima settimana è previsto un incontro operativo cruciale tra i responsabili della ditta FMF Carni SRLS, i presidenti delle associazioni dei selecontrollori, e i veterinari dell’ASL. Quest’ultimi avranno il compito di vigilare attentamente sugli aspetti igienico-sanitari di tutta la filiera, garantendo la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti.

Centri di raccolta

Uno dei pilastri fondamentali per la riuscita di questa iniziativa è stato l’adeguamento funzionale e la fornitura di strumentazione moderna per i quattro Centri di Raccolta localizzati nei comuni di Felitto, Roscigno, Morigerati e Cuccaro Vetere. Questi centri sono ora pronti a ricevere e gestire le carcasse dei cinghiali abbattuti.

L’Ente Parco ha perfezionato un modello sperimentale di commercializzazione della carne di cinghiale che dovrebbe iniziare a dare i suoi primi risultati già nella prossima settimana. L’obiettivo principale è quello di trasformare una problematica critica, data dall’incremento esponenziale della presenza di ungulati nel territorio nazionale, in un’opportunità di crescita economica e creazione di occupazione.

Prospettive future

Se i risultati iniziali saranno positivi e in linea con le aspettative, il Parco prevede di ampliare ulteriormente la rete dei Centri di Raccolta coinvolgendo gli Enti locali del territorio attualmente non coperto. Questa espansione potrebbe portare a un aumento significativo delle risorse e delle opportunità per le comunità locali.

Il Presidente del Parco, Giuseppe Coccorullo, e il Direttore, Romano Gregorio, esprimono il loro auspicio che questa iniziativa possa segnare l’inizio di un percorso virtuoso in grado di coniugare la salvaguardia dell’ambiente con lo sviluppo economico, creando benefici tangibili per la regione e per la sua popolazione.

In un momento in cui la gestione sostenibile della fauna selvatica è di cruciale importanza, questa iniziativa nel Parco Nazionale del Cilento rappresenta un esempio di come sia possibile trovare soluzioni innovative per affrontare sfide complesse e contribuire al benessere delle comunità locali. Si tratta di una storia che merita di essere seguita con attenzione nei prossimi mesi mentre si sviluppa e si consolida.

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