“Giù le mani dalle nostre coste”, questo l’appello di alcuni giovani della pagina facebook “Difendere le spiagge libere”

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“Giù le mani dalle nostre coste”, questo l’appello di alcuni giovani della pagina facebook “Difendere le spiagge libere”

Diverse scaramucce verbali si sono verificate ieri mattina fra i pochi aderenti all’evento ” Flash mob: Le scogliere sono di tutti” e i supporters di un abusivo che insiste da anni sulla scogliera Mar Morto di Palinuro.
Ieri, poco dopo le 11:00, i manifestanti hanno raggiunto la scogliera, dove li aspettavamo due persone distese su brandine collocate dall’abusivo, mentre molti giovani e la famiglia dello stesso stazionavano all’ombra di una tettoia  all’interno della struttura “balneare” realizzata in prossimità della scogliera con un faro che serve ad illuminare la scogliera di notte.
L’occupante di una delle due brandine, qualificatosi come dipendente del Comune di Centola, si lamentava con piccata veemenza della presenza sulla scogliera di un tranquillissimo cagnolino, di proprietà di uno dei manifestanti, che lo ha subito condotto via per evitare inutili controversie, alcuni parenti ed amici dell’abusivo sono usciti allo scoperto, visto che erano lì riuniti sotto la tettoia in evidente attesa della manifestazione, manifestazione perlatro preannunciata sulle pagine di facebook, è nato subito un animato scambio di battute fra le parti. Mentre il c.d. dipendente comunale sosteneva di stare chiamando i vigili urbani, i giovani del Flash Mob chiamavano al telefono i carabinieri, capitaneria di porto e un dirigente comunale. Dato che la manifestazione, di cui avevano dato regolare comunicazione al sindaco e alla questura, veniva disturbata  dal gruppo (abusivi e disturbatori) che inoltre voleva limitare il diritto leggittimo a scattare foto dell’evento.
Visto copme si stavano mettendo le cose, uno dei manifestanti, dopo circa un’ora e mezza  proponeva agli altri di abbandonare il campo per evitare di esasperare ulteriormente il conflitto non volendo che una pacifica manifestazione degenerasse.
Ma abbandonare il campo non significa abbandonare la legittima battaglia di rivendicazione al libero accesso delle scogliere.
    LE SCOGLIERE SONO DI TUTTI, NON DEGLI OCCUPANTI ABUSIVI!!!!! questo il motto del gruppo “Difendere le spiagge libere”

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