Fonderie Pisano, Legambiente: «Finalmente una sentenza che rende giustizia»

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Fonderie Pisano, Legambiente: «Finalmente una sentenza che rende giustizia»

«Dopo la sentenza sulla Terra dei Fuochi, la CEDU torna in Campania dove ancora una volta si condanna al mancato rispetto del diritto alla vita questa volta privata», si legge in una nota di Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, presidente nazionale Legambiente e presidente regionale Legambiente.

La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per aver violato il diritto al rispetto della vita privata di 153 cittadini che hanno fatto ricorso a Strasburgo nel 2018 per i danni subiti a causa delle fonderie Pisano. «Le autorità italiane non hanno preso tutte le misure necessarie per garantire l’effettiva tutela dei diritti dei cittadini in relazione all’inquinamento ambientale causato dal proseguimento dell’attività delle fonderie Pisano che si trova a non più di 6 km delle loro abitazioni nei comuni di Salerno, Pellezzano e Baronissi».

«Finalmente – dichiarano da Legambiente – una sentenza che  rende giustizia e che dovrà assicurare il diritto alla salute dell’intero territorio grazie al lavoro importante dell’associazione Salute e Vita e dei cittadini che hanno presentato il ricorso. Una comunità, quella tra Salerno, Pellezzano e Baronissi, come denunciamo da decenni, esposta agli  effetti di un’azienda che non ha avuto la lungimiranza di investire in ricerca e innovazione per mettere al sicuro contemporaneamente cittadini, lavoratori e produzioni.  Legambiente chiede che si dia seguito con azioni concrete di bonifica, monitoraggi ulteriori sulla salute dei cittadini, riconversione industriale e delocalizzazione, trasparenza e partecipazione nei prossimi passi che tutti gli enti interessati dovranno mettere in campo per dare risposte puntuali e  risolvere quella che si presenta,  come una delle peggiori criticità del territorio salernitano».

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