Fonderie Pisano, possibile delocalizzazione tra Piana del Sele e Vallo di Diano. M5S: «Pronti a dare battaglia in ogni modo e in ogni sede»

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Fonderie Pisano, possibile delocalizzazione tra Piana del Sele e Vallo di Diano. M5S: «Pronti a dare battaglia in ogni modo e in ogni sede»

«E’ fuori da ogni logica e lascia davvero basiti la posizione che l’amministrazione di Polla ha assunto in merito alla possibilità di valutare che le fonderie Pisano di Salerno possano essere impiantate nell’area P.i.p. di Polla». Con queste parole l’attivista pentastellato di Polla, Giovanni De Lauso, interviene a nome di tutto il movimento sulla delicata e spinosa vicenda che da anni fa discutere Salerno. Questo specialmente ora che l’autorità giudiziaria spinta dalle proteste dei cittadini salernitani sono riusciti ad ottenere un dislocamento dello stabilimento. Ma Polla è solo una delle diverse ipotesi che la famiglia Pisani sta tenendo a mente. Ci sarebbero Campagna, Eboli, Pontecagnano, Battipaglia per giungere poi fino alla Piana del Sele e al Vallo di Diano. «La vicenda delle acciaierie Pisano – continua De Lauso – da anni ha prodotto polemiche laceranti nel nostro capoluogo di provincia, sono state sempre osteggiate fino a giungere alla storica conclusione di chiuderle e delocalizzarle in altre aree fuori da Salerno ma nella provincia. I comuni di Buccino e Campagna individuati per primi come possibili destinatari per la realizzazione del nuovo impianto hanno alzato le barricate dichiarandosi subito contrarissimi a tale eventualità. A Polla, invece – afferma De Lauso – per bocca dell’assessore Curcio e per il tramite delle colonne di un importante quotidiano si apre, come sempre, alla possibilità di valutare tale evenienza. Per quanto ci riguarda a noi pare singolare, strano e bizzarro il fatto che Salerno si sia liberata dell’impianto delocalizzandolo, che i sindaci di Buccino e Campagna abbiano già fatto capire senza mezzi termini che non vogliono la ricostruzione dell’impianto nei loro comuni, mentre solo Polla risulta clamorosamente in controtendenza, dichiarandosi disponibile a valutare tale eventualità». 

Ma lo lo scorso giugno fu avanzata anche l’ipotesi della delocalizzazione degli impianti nell’area del Sele-Tanagro, nelle aree industriali di Buccino, Palomonte, Oliveto Citra e Contursi Terme. Solo che nessuna di queste zone diede il consenso ufficiale.  «Ci viene da pensare – ironizza De Lausi – che solo a Polla ci siano amministratori intelligenti e illuminati pronti a valutare e ad aprire a possibilità di realizzare progetti industriali già abbondantemente osteggiati e bocciati da altri amministratori. Che la nostra amministrazione sia pronta e disponibile a fare un’altra scelta strategica per il bene della comunità pollese come tante in passato? Noi – conclude – su questo argomento saremo attenti e inflessibili, pronti a dare battaglia in ogni modo e in ogni sede». 

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