Furti e aggressioni a Novi Velia, dopo l’accusa della maggioranza il blog: «Ecco la verità sulle telecamere»

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Furti e aggressioni a Novi Velia, dopo l’accusa della maggioranza il blog: «Ecco la verità sulle telecamere»

Il blog di opposizione ‘Cittadini Informati’ di Novi Velia ha provato a fare chiarezza riguardo la questione della ‘video sorveglianza’ nel paese. Inizialmente, il consigliere di minoranza, Pina Speranza aveva inviato una lettera aperta rivolta ai cittadini e al sindaco Maria Ricchiuti. L’oggetto della lettera era un incitamento al sindaco a prendere al più presto dei provvedimenti affinché «tutte le vie del paese» siano attrezzate di «apposite telecamere». Speranza, sosteneva la sua richiesta sulla base dei fatti che si sono verificati in paese. Prima diversi ladri sono entrati in alcune abitazioni mentre i residenti dormivano rubando gioielli, soldi e altra merce di valore, ma anche generi alimentari come olio e prosciutti conservati in cantina. Dopo qualche giorno, invece, una donna di 30 anni è stata aggredita all’interno del panificio di sua proprietà da due uomini. I due l’hanno legata e imbavagliata per poi derubarla. 

La risposta della maggioranza non si fece di certo attendere, la quale rispose al richiamo con un comunicato dal titolo: ‘Furti, aggressione e “nciucieri” di professione”. Per quale motivo? Nel novembre del 2015, il sindaco di Novi aveva acconsentito alla richiesta del sindaco di Vallo della Lucania, Toni Aloia, di poter installare un palo con delle telecamere al bivio di Novi Velia, quindi sul territorio novese, di conseguenza l’alimentazione elettrica doveva essere collegata alla rettore pubblica di Novi. Il sindaco, dopo aver accettato, richiedeva anche che una di queste telecamere venisse posizionata sulla strada provinciale di entrata ed uscita dal Comune di Novi Velia. Una volta che il tutto era stato montato, Pina Speranza aveva chiesto gli atti di autorizzazione. In seguito alla protesta mossa dalla minoranza e dal blog di opposizione il Comuni di Vallo della Lucania e di Novi Velia hanno deciso di togliere le telecamere rivolte verso la strada provinciale. In seguito alla rimozione, infatti, il blog scriveva: «Dopo il nostro intervento le telecamere sono passate da tre ad una puntata sulla Statale 18…ancora un successo senza poltrone». Insomma, la minoranza rivendica un sistema di sorveglianza completa, mentre la maggioranza accusa quest’ultima di avergli messo un bastone tra le ruote nel momento in cui erano state montate delle telecamere.

Ora il blog e la minoranza provano a fare chiarezza Un comunicato pubblicato direttamente dal blog. «Il tecnico comunale – si legge nel comunicato -, su nostra richiesta, ci ha inviato prova di cosa è realmente successo». Dall’articolo si legge che le telecamere, prima installate, poi portate a due ed infine rimosse dalla ditta appaltatrice vincitrice dell’appalto di Vallo erano state installate e rimosse senza l’intervento né di enti, né di sindaci, consigliere regionali o provinciali, né di cliniche o privati cittadini. «Gli amministratori – si legge – cercano di dare la colpa della rimozione alla consigliera Giuseppina Speranza e a Donato Maiese…Sfugge anche la conoscenza del territorio del comune che credono di amministrare: i ladri possono entrare a Novi Velia anche senza passare dal bivio, sia a piedi che in macchina. E chi vuole delinquere non si ferma di sicuro davanti a delle telecamere, anche se queste possono essere un deterrente». Nelle note allegate alla mail che sono state richieste al tecnico comunale  si legge che dietro segnalazione dell’ex assessore il vigile urbano relazionava in merito al fatto che il Comune di Vallo aveva installato un palo con 4 telecamere in territorio novese senza alcuna autorizzazione ed utilizzando, quale fonte di energia, l’impianto di pubblica illuminazione di proprietà del Comune di Novi. Sulla base di tale segnalazione il tecnico comunale invitava il Comune di Vallo a regolarizzare l’installazione richiedendo apposita autorizzazione al Comune di Novi Velia, atteso che l’impianto era stato installato anche sulla pubblica illuminazione novese, come precisato dal tecnico manutentore. Ma il Comune di Vallo, con nota a firma del suo responsabile tecnico, precisava che l’autorizzazione era stata rilasciata a voce da “qualche amministratore”. «Sicuramente uno di quelli che crede di essere diventato proprietario di tutti i beni del comune e non solo. Chissà di quale Notaio si è servito». Infine, il responsabile tecnico del Comune di Novi comunicava la disponibilità a far installare le telecamere ad alcune precise condizioni che potevano giustificare l’uso dell’impianto di pubblica illuminazione, minacciando di procedere alla rimozione dell’abuso, come lui stesso lo definisce. Dopo tale richiesta il Comune di Vallo non ha più risposto ed il Comune di Novi non ha mai rilasciato alcuna autorizzazione all’installazione delle telecamere e del relativo palo. La Ditta, successivamente, in mancanza della prescritta autorizzazione, ha rimosso sia le telecamere che il palo. 

 Ma le telecamere a Novi ci sono sempre state? «Molti non sanno che a Novi Velia sono state installate delle telecamere, dove però non si sa!» il blog parla delle telecamere in piazza ed in Corso Positano, che sarebbero costate da sole 58.376,00 euro «e guarda caso non hanno mai funzionato. Come mai? A che servono? Che fine hanno fatto tutti questi soldi? E le altre dove sono state installate? Lo abbiamo chiesto al tecnico comunale – si legge dal blog -, nemmeno lui sa dove siano! La risposta è stata che non ne sanno assolutamente nulla. 60.000mila euro buttati al vento. Ed hanno anche il coraggio di parlare di sicurezza, videosorveglianza, aste e pali. Vogliono dare la colpa agli altri se Vallo ha tolte le proprie ma non sanno che fine hanno fatto quelle installate con i soldi dei novesi».

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