Garza nell’addome del paziente dopo l’operazione: «Non migliorerò ma chiedo solo giustizia»

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Garza nell’addome del paziente dopo l’operazione: «Non migliorerò ma chiedo solo giustizia»

Loro, i sanitari avevano dimenticato la garza nell’addome della paziente finita sul tavolo operatorio per un tumore. Ora, lei, una donna di 48 anni, chiede che sia fatta giustizia. Di chi sia la responsabilità è difficile stabilirlo. Perché in qualsiasi operazione chirurgica che si rispetti c’è chi ha il compito di fare quello che in gergo si chiama la conta di ferri e garze in entrata e in uscita durante l’intervento. Se chi di dovere lo avesse fatto si sarebbe accorto dell’errore e magari la paziente non sarebbe rimasta per più di un anno con una garza di 40 centimentri nell’addome per più di un anno. La storia, raccontata dal quotidiano La città di Salerno arriva da Altavilla Silentina. 

La donna racconta di una drammatica odissea, tra letti di ospedale e corsie. Un’operazione nel 2010 al fegato, a causa di alcune lesioni metastatiche, e l’altra nel febbraio del 2015, per un cedimento della parete addominale: entrambe eseguite all’ospedale Cardarelli di Napoli. Ma dall’ultimo intervento – racconta – accusa dolori lancinanti all’addome. Da qui accertamenti continui, fino a che il referto di una risonanza annuncia che nell’addome della donna ‘si rileva la presenza di una grossolana formazione oblunga (…) riconducibile a un corpo estraneo chirurgico (verosimilmente garza)’. La donna decide di affidarsi affidarsi a un centro di Reggio Emilia, per l’estrazione, una operazione seguita da una nuova operazione a settembre 2016, perché il suo addome non aveva retto e chiedeva di essere ricostruito. Ora, attraverso il suo legale Gloriana Gargano, chiede «giustizia». «So che la mia salute non migliorerà – dice – ma chiedo giustizia. Non auguro a nessuno quello che ho passato». 

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