Ginecologo di Sapri indagato per aborti illegali, il sindaco e Tdm: «Avviliti per il silenzio dei medici. Un danno per tutti»

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Ginecologo di Sapri indagato per aborti illegali, il sindaco e Tdm: «Avviliti per il silenzio dei medici. Un danno per tutti»

Non le mandano certo a dire il sindaco di Sapri, Giuseppe del Medico, e i gruppi di Cittadinanzattiva, Tribunale del Malato e Cgil, sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto il ginecologo Bruno Torsiello, primario della Ginecologia dell’ospedale di Sapri, e la sua assistente Rosa Vomero, ostetrica originaria di Santa Marina. Scrivono al presidente De Luca e al direttore generale dell’Asl Giordano. «I fatti giudiziari che stanno evidenziando un vero e proprio sistema di corruzione e di illegalità all’interno del Reparto di Ginecologia dell’Ospedale di Sapri ci lasciano sgomenti e sconfortati.  – dicono – Lo sgomento nasce dall’apprendere che era in atto nella nostra struttura un vero e proprio sistema che definiamo, senza possibilità di essere smentiti, criminale, e che vedeva la collusione di alcuni membri del personale medico ed infermieristico. Tale sistema ha messo a repentaglio la salute di decine di utenti che si rivolgevano alla struttura ospedaliera al fine di risolvere i propri problemi di salute e non di vederli, invece, in qualche caso, aggravati. Oltretutto la corruzione del personale indagato ha recato un danno economico all’intera comunità, favorendo la crisi del sistema ospedaliero, e sanitario in generale, al solo scopo di rubare risorse destinate ad un servizio pubblico del quale si era e si è, purtroppo, tuttora operatori».

Parole dure quelle di Gerardo Trani, Domenico Vrenna, Lorenzo Latella, Vincenzo Lovisi e Giuseppe Del Medico, spiegando che l’avvilimento deriva da due fattori ben distinti.  «Il primo riguarda la nostra azione di cittadini impegnati quotidianamente, ognuno nella propria istituzione, o ente, o associazione nel tentativo di salvaguardare la sanità locale e migliorarla al solo scopo di favorire i cittadini e gli utenti in generale. – dicono – Tale lavoro e tale lotta risultano oggi isolate, quasi compromesse, dal fatto che risultano essere gli stessi operatori di quella sanità che noi cerchiamo di proteggere a minarla dall’interno per pura avidità. Ma il nostro senso civico va oltre la volontà di quei pochi di mercificare la sanità locale e pertanto continueremo a lottare per evidenziare le carenze presenti e denunciare prevaricazioni e corruzione».

Poi continuano: «L’altro aspetto che ci lascia maggiormente avviliti è il silenzio di gran parte di quel personale medico ed infermieristico che in altre situazioni si è mostrato invece solerte nel puntare il dito contro colleghi, spesso asserviti al potente politico di turno. Un’offesa alla memoria di Don Giovanni Iantorno e delle tante persone che hanno pagato un prezzo altissimo per il nostro ospedale. È questo silenzio che ci risulta inaccettabile perché offende un intero territorio che si è dovuto battere per avere un ospedale, la cui difesa è costata tanto, in termini sociali, morali, economici alla collettività del Golfo di Policastro e che è costantemente sotto attacco da parte di illogiche azioni interne ed esterne».  «In merito ai fatti evidenziati dalla magistratura in questi giorni sul sistema della Ginecologia, – concludono – il Comitato permanente resta in costante mobilitazione. Siamo quotidianamente informati sulla evoluzione delle indagini e continueremo a controllare e a denunciare quanto accade, anche arrivando alla possibile costituzione di Parte Civile in un eventuale processo». 

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