Giorgia suicida a 15 anni, nonno: «Voleva raggiungere fidanzato»

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Giorgia suicida a 15 anni, nonno: «Voleva raggiungere fidanzato»

«Non ce la faccio più a vivere, devo andare da lui, devo andare a fargli compagnia». Le parole che Giorgia ripeteva da due mesi. Dopo il suicidio del fidanzato Antonio non aveva più voglia di vivere. «Ci eravamo resi conto che stava male – racconta il nonno Pietro Carracino al quotidiano Il Mattino – ma non avremmo mai immaginato che potesse arrivare a togliersi la vita. Abbiamo cercato di aiutarla, i genitori l’hanno portata anche da una psicologa. Le stavamo tutti vicino. Ora non c’è più». È distrutto dal dolore nonno Pietro. Giorgia la seconda di sette nipoti l’ha praticamente cresciuta. Viveva nella sua stessa palazzina. «Era una brava ragazza – racconta ancora il nonno – insieme al fratello ci hanno regalato tante gioie. È cambiata dopo la morte del fidanzato».

Giorgia, residente a Pollica, si è uccisa lanciandosi sotto un treno, a 15 anni, tre mesi dopo il suicidio del giovane di cui era innamorata. Il gesto disperato della ragazza è avvenuto sabato nella stazione di Agropoli: è stata vista vagare sui marciapiedi, e poco prima delle 16 si è lasciata cadere sui binari nel momento del transito di un intercity. Il 20 luglio scorso il fidanzato della 15enne, uno studente universitario di 22 anni, si era tolto la vita sparandosi un colpo di pistola nel poligono di Eboli, dove spesso si esercitava nel tiro a segno. Un gesto inatteso che aveva segnato profondamente la vita della ragazza: da allora i suoi post su Instagram erano malinconici e rivolti alla memoria dell’amore perduto. «Certo che mi rivedrai, gli addii non sono per sempre», aveva scritto. Il tempo non era servito a lenire il dolore: la giovane sembrava condurre una vita normale, frequentando il liceo scientifico e i soliti amici. Anche sabato mattina doveva recarsi a scuola, invece all’insaputa di tutti aveva scelto di entrare nella stazione di Agropoli. Nessuno dei passanti che ha incrociato ha intuito quali fossero le sue intenzioni, fino all’ultimo tragico momento. 

La polizia ferroviaria ha visionato i filmati della videosorveglianza. Il nonno ha chiesto agli agenti se qualcuno avesse potuto spingere la ragazzina. Risposta negativa: Giorgia si è stesa da sola sui binari qualche istante prima dell’arrivo del convoglio. La 15enne, il giorno prima, era stata a casa dei genitori del fidanzato. Prima che il 22enne si togliesse la vita, infatti, ha lasciato una lettera chiedendo alla famiglia di far arrivare a Giorgia alcuni suoi oggetti personali tra cui una collanina. Giorgia giovedì, il giorno prima del suicidio, ha restituito la collanina e gli altri oggetti alla famiglia di Antonio: «Sono vostri – avrebbe detto – non mi servono più». E il giorno dopo avrebbe pensato di «raggiungere il fidanzato».

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