Grido d’allarme su chiusura punti nascita, Pica: «Presa in giro di Squillante, paradossale tavolo tecnico»

Polla rischia di perdere il punto nascita. A lanciare il grido d’allarme nei giorni scorsi è stata la Uil, ma il problema riguarderebbe altri ospedali, come quello di Eboli e Oliveto Citra. «Secondo quanto riferitomi, i tre punti nascite sarebbero destinati alla soppressione con grave danno per le utenze dei rispettivi territori. – spiega Donato Pica, consigliere regionale del Pd – In considerazione della particolarità geografica e dell’entità della popolazione coinvolta, ma anche degli importanti dati relativi alle nascite nei centri coinvolti, soprattutto dall’ospedale di Polla, ritengo invece che la programmazione sanitaria debba tener conto delle oggettive necessità dell’utenza». I disagi per i cttadini del Vallo di Diano sarebbero numerosi perché le strutture sanitarie distano tra loro anche più di un’ora di auto. «Faremo nostre le istanze dei sindacati e degli operatori al prossimo incontro che abbiamo già chiesto al ministero della Salute, visto che il piano ospedaliero è stato chiuso da Caldoro che ha fatto ricorso ai suoi poteri commissariali senza nessuna possibilità di contronto nel Consiglio regionale. – ha ribadito Pica, che poi ha aggiunto – E proprio per questo trovo paradossale il tavolo tecnico convocato dal direttore generale dell’Asl Salerno per discutere del nuovo piano ospedaliero che Caldoro ha già mandato al Ministero della Salute: una presa in giro! Posso sin d’ora annunciare una prossima interrogazione a risposta scritta a Caldoro – conclude – nella quale faremo presenti le particolarità delle aree coinvolte che vedono le strutture sanitarie distanti tra loro anche 1 ora di auto – contrariamente a quanto avviene nelle aree metropolitane della Campania – col rischio concreto di creare nuova migrazione – e nuovo deficit – per i servizi sanitari verso la Basilicata».

©