Autobomba contro convoglio italiano: 6 morti, tra questi Massimiliano Randino di Pagani

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Autobomba contro convoglio italiano: 6 morti, tra questi Massimiliano Randino di Pagani

 

Stamane sei militari italiani sono stati uccisi e quattro feriti in un attentato avvenuto nel pieno centro di Kabul, sulla Massoud Circle, la strada che conduce all’aeroporto della capitale afghana. Sia i morti che i feriti (questi ultimi non sarebbero in pericolo di vita) sono tutti del 186.o Reggimento Paracadutisti Folgore. Nell’attentato sono morti anche 15 afghani e una sessantina civili sarebbero rimasti feriti.
La Difesa ha reso noti i nomi dei 6 para’ uccisi nell’ attentato. Tra questi, il primo caporal maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani. Gli altri cinque: il tenente Antonio Fortunato, di Lagonegro (Potenza); il primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano; il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, di Glarus (Svizzera); il sergente maggiore Roberto Valente, di Napoli; il primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto.

Secondo una prima ricostruzione della Difesa italiana, a provocare l’esplosione sarebbe stata un’autobomba. Due i mezzi militari – due veicoli blindati Lince – rimasti coinvolti.

L’auto carica di esplosivo è scoppiata al passaggio del primo mezzo del convoglio, uccidendo tutti e cinque gli occupanti. Danni gravi anche al secondo Lince: uno dei militari a bordo è morto e altri tre sono rimasti feriti. L’attentato è avvenuto alle 12.10 locali, le 9.40 in Italia, nei pressi della rotonda Massud, dove il traffico è rallentato per i controlli sul traffico diretto verso l’ambasciata Usa, il comando Isaf e l’aeroporto. Sui due lati delle strade sono stati distrutti case e negozi. Secondo le prime ricostruzioni, un automezzo civile (una Toyota bianca secondo quanto ha riferito in Senato il ministro della Difesa Ignazio La Russa) con a bordo i due kamikaze e con un notevole carico di esplosivo sarebbe riuscito ad infilarsi tra i mezzi prima di esplodere. Negli ultimi mesi, nonostante la massiccia presenza di forze armate internazionali, a Kabul si sono moltiplicati gli attacchi suicidi dei talebani. L’ultimo è stato l’8 settembre scorso, quando un’autobomba ha ucciso tre civili esplodendo davanti all’entrata della base aerea della Nato. 

L’ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, Mario Arpino, chiarisce: "Nessuno ha mai voluto dirlo, ma nel 2001 ci siamo impegnati in una guerra"

La Fnsi, in seguito alle tragiche notizie da Kabul, ha deciso il rinvio della manifestazione per la libertà di stampa prevista per sabato 19 settembre a Roma. "D’intesa con le altre organizzazioni aderenti (Cgil, Acli, Arci, Art. 21, e numerose associazioni sindacali, sociali e culturali)" la manifestazione è stata rinviata "ad altra data", ha reso noto la Federazione nazionale della stampa. "In un momento tragico come questo – dice la Fnsi – ci stringiamo attoniti accanto ai nostri morti in Afghanistan".

FONTE: http://www.ansa.it/

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