Il Cilento piange Fiamma Pintacuda, l’ambientalista che lottò per la difesa della costa della Masseta

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Il Cilento piange Fiamma Pintacuda, l’ambientalista che lottò per la difesa della costa della Masseta

di Marianna Vallone

Si è spenta ieri Fiamma Pintacuda, appassionata ambientalista, sempre pronta a scendere in campo nelle battaglie in difesa dell’ambiente. Originaria della Sicilia, aveva sposato Corrado Petrilli, di San Giovanni a Piro e con lui aveva vissuto molti anni a Milano. Dopo la separazione dal marito, divideva il suo tempo tra due luoghi a lei cari, trascorreva lunghi periodi nella sua dimora cilentana, mentre d’inverno si rifugiava in Toscana.

Soprannominata “la guerriera” per le sue battaglie ambientali, nel 1977 cercò di bloccare la strada inizialmente impedendo l’accesso al terreno di proprietà della sua famiglia alla Masseta, a San Giovanni a Piro. Impedì che su quella che oggi è la costa più bella del Cilento fossero realizzate 25 case vacanze. E’ la fascia di terra dove la scorsa estate è stato trovato privo di vita l’escursionista francese Simon Gautier.

Ci furono grandi proteste. Un luogo incontaminato di rara bellezza che stava per essere espropriato per utilità pubblica in quanto il comune rilasciò le concessioni. A quel punto donò insieme ai figli due ettari di terreno al Fondo Ambiente Italiano, rinunciando anche a ricchi compensi. Si tratta di 2 ettari in verticale dal Piano Ciolandrea al mare. Una proprietà donata per bloccare e impedire definitivamente la costruzione di una strada fuori terra, lungo la costa, che doveva collegare Scario a Marina di Camerota. Tale strada, oltre allo scempio ambientale in uno dei tratti più belli della costa mediterranea, avrebbe determinato cementificazioni e lottizzazioni selvagge. La donazione è stata legalizzata dallo Stato il 6 febbraio 1984, quando non esisteva alcun tipo di tutela e ha poi consentito la nascita del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano avvenuta nel 1995.

La costa che fu salvata, oggi è un’area marina protetta.

«La conobbi in quella occasione, nel ’77. – la ricorda Franco Maldonato, avvocato e scrittore che partecipò attivamente a quella battaglia – Ci disse: contate su di me, sono vostra compagna di strada». «Da allora siamo stati grandi amici, – continua l’avvocato – E’ stata una donna di grande determinazione e libertà morale».

La marchesa ha fatto anche parte di Italia Nostra e si è battuta per anni per la pulizia delle spiagge.

L’ultimo saluto si svolgerà oggi, mercoledì, a San Giovanni a Piro alle ore 15:00.

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