«Il disastro ambientale della pineta di Capo Palinuro»: la denuncia in una lettera

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«Il disastro ambientale della pineta di Capo Palinuro»: la denuncia in una lettera

«La pineta di Capo Palinuro è un’area boschiva di circa 19 ettari confinata tra il crinale del promontorio e la spiaggia al porto. È di proprietà dell’Ente Parco del Cilento che l’acquistò nell’anno 2000 destinandola a Zona A1 ossia Riserva naturale integrale». Inizia con questa premessa la lettera firmata da Giovanni Cammarano e Alfredo Gabriele con lo scopo di portare alla luce la situazione «in cui riverse quell’area».

«Nei precedenti 40 anni l’area era stata oggetto di rimboschimento da parte della Comunità Montana con il principale obiettivo della protezione idrogeologica. In circa sessant’anni si è sviluppato un frondoso bosco di conifere e latifoglie, in cui prospera anche un sottobosco di rada macchia termofila con assidua presenza di Orchidee dei generi Oprhis ed Orchis. Mentre al limitare del bosco, verso la spiaggia del porto, vegeta una folta colonia di Primula di Palinuro – continuano i due nella missiva -. Nel 2013 il bosco fu oggetto di un intervento di riqualificazione con fondi PSR 2007/2013 con la realizzazione di aree sperimentali di confinamento del fuoco, di aree da picnic e di numerosi e comodi sentieri pedonali, gioia, questi, di residenti e turisti che potevano così praticare attività motorie nell’ombra di una salutare pineta. La cosa entusiasmò i cittadini che attraverso loro associazioni proposero al Parco un ulteriore progettazione (PSR 2014/2020, tipologia 8.5.1) per la realizzazione anche un parco avventura e di laboratori didattici in ambiente forestale. Ma purtroppo le istituzioni non mostrarono lo stesso entusiasmo e non se ne fece nulla».

«Intanto – continuano Giovanni Cammarano e Alfredo Gabriele – si avvertiva la necessità di una opportuna opera di manutenzione del verde, né il volontariato di cittadini responsabili si dimostrava sufficiente. Tant’è che nel maggio del 2017 un incendio minacciò l’integrità forestale, che solo un pronto intervento dei volontari riuscì a contenere. Ma il segnale non fu sufficiente. Il bosco era ormai invaso di vegetale secco, per cui la comunità locale e i turisti ne persero completamente l’utilizzo. E l’Ente Parco che fa? anziché provvedere alla pulizia e restituire l’area verde al godimento dei cittadini pensò bene di formalizzarne la chiusura vietandone l’accesso».

«Questa scriteriata misura non ha però fermato il degrado. È di questi giorni, infatti, uno smottamento di notevoli proporzioni con abbattimento di grosse conifere e di muri di contenimento in calcestruzzo, causato probabilmente dallo sversamento incontrollato per anni di acqua dal vicino serbatoio a gestione Consac. Ricordiamo che questo succede proprio sotto la strada di collegamento con il Faro e il Teleposto in cui operano rispettivamente l’Aeronautica Militare e la Marina Militare. Chiunque voglia fare due passi nella pineta avrà la sensazione di un autentico disastro ambientale, in cui esiste il pericolo di incendi incontrollabili, di dissesti idrogeologici sempre più gravi, di distruzione di opere pubbliche, di danni all’immagine di una Palinuro turistica, di perdita di dignità della comunità locale. Tutto accade nel completo disinteresse sia dell’Ente Parco sia dell’Amministrazione comunale» chiosano i firmatari della missiva.

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