Padula, rinviato il tributo di Casa della Poesia in ricordo della tragedia delle 26 donne nigeriane

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Padula, rinviato il tributo di Casa della Poesia in ricordo della tragedia delle 26 donne nigeriane

L’evento è stato rinviato a data che sarà comunicata a breve.

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Sabato 5 novembre 2022, alle ore 18, presso il Convento di San Francesco a Padula, in occasione dell’anniversario dello sbarco a Salerno – 5 novembre  2017 –  di 26 donne nigeriane morte nel Mediterraneo, sarà presentato il poemetto “26 – Tribute to the twenty-six dead women” del poeta salernitano Giancarlo Cavallo.

L’evento promosso dalle Cooperative sociali L’Opera di un Altro e Tertium Millennium e dalla Casa della Poesia di Baronissi con Sergio Iagulli e Raffaella Marzano è dedicato al ricordo delle 26 giovani donne migranti e a tutte le vittime dell’immigrazione. 

L’opera, viene proposta attraverso la formula della lettura partecipata, ossia con il contributo di 10 donne del Vallo di Diano. Le loro voci saranno infatti le voci di quelle giovani donne che cariche di sogni affrontarono il viaggio attraverso il deserto e il mare per giungere in Europa e costruire un futuro migliore. Tra le partecipanti alla lettura rappresentanti della F.I.D.A.P.A BPW Italy sezione Montesano S/M Vallo di Diano, del Terzo Ordine Francescano, donne migranti accolte sul territorio, operatrici del terzo settore, rappresentanti del mondo dell’informazione e della scuola. 

«Se una voce nel cuore della notte, tra veglia e sonno, ti ordina di scrivere, non puoi fare altro che obbedirle. – afferma Cavallo – Così, quasi di getto, sono nate le prime due parti e poi, in una specie di trance, sono arrivate le altre. A me non è rimasto che il montaggio e il lavoro di lima. Mi sono anche chiesto se fosse giusto che io, maschio, bianco, agiato, parlassi per loro, donne, nere, spinte dal bisogno ad affrontare un viaggio che comportava un rischio mortale. Ma credo che siano state loro, dopo oltre due anni, quando il silenzio stava per richiudersi, come quel mare fatale, per sempre su di loro, ad avermelo chiesto. Quindi ho scritto per loro, che parlano per tutti noi, chiedendoci di restare umani».

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