Rai1, il viaggio di Linea Verde Estate nel Cilento con Margherita Granbassi e Flavio Montrucchio

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Rai1, il viaggio di Linea Verde Estate nel Cilento con Margherita Granbassi e Flavio Montrucchio

Un viaggio sospeso tra natura, storia e suggestione, alla scoperta di un territorio che custodisce silenzi densi di memoria e paesaggi capaci di parlare. Linea Verde Estate, su Rai Uno, con i conduttori Margherita Granbassi e Flavio Montrucchio, continua la sua avventura nel Cilento, esplorando luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e le storie si intrecciano con la bellezza della terra.

San Severino di Centola apre l’episodio con il fascino struggente del suo borgo fantasma, arroccato su uno sperone di roccia che domina la valle del fiume Mingardo. È qui che i due conduttori si incontrano per dare il via a una nuova tappa del loro itinerario, tra pietre che raccontano e silenzi che parlano. Non è un caso se proprio da qui parte il tema conduttore della puntata: il silenzio, non come assenza, ma come spazio d’ascolto, come possibilità di entrare in contatto profondo con la terra e la sua anima.

In sella alle biciclette, Margherita e Flavio percorrono un tratto della Via Silente, un itinerario cicloturistico in otto tappe che attraversa tutto il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Un cammino lento, sostenibile, pensato per chi cerca una connessione autentica con il paesaggio. Un vero e proprio invito a rallentare, ad ascoltare il battito antico della natura.

Il racconto si fa spirituale e storico a San Mauro La Bruca, dove si ripercorrono le tracce del cammino di San Nilo, monaco bizantino che attraversò questi luoghi tra Sapri e Palinuro.

Ma Linea Verde Estate è anche un viaggio nell’arte e nella musica: ancora a San Severino di Centola, la visione di Dadà, cantautrice e artista poliedrica, accompagna gli spettatori in una narrazione sospesa tra sogno e realtà.

La tappa successiva è Caselle in Pittari, dove l’agricoltura si fa cultura. Con Antonio Pellegrino, la “biblioteca del grano”, un “salvadanaio della memoria” dove il sapere agricolo diventa atto politico e comunitario, gesto di cura e visione.

A Scario, invece, si racconta un altro tipo di tessitura: quella dell’artigianato. Qui, dalle mani sapienti degli artigiani nascono sandali, sciarpe, cinture e manufatti che coniugano tradizione e innovazione. Una moda sostenibile e locale, ispirata dalla bellezza del territorio e dalla volontà di preservarlo, trasformando la creatività in gesto ecologico.

Dal telaio al mare, la puntata si tinge poi dei colori e dei suoni della lamparata, l’antico metodo di pesca notturna praticato a Marina di Camerota, quando le barche escono in mare illuminate solo dalla luce tremula delle lampare. Un rito che si ripete da generazioni e che oggi diventa anche occasione per riscoprire un legame ancestrale tra uomo e mare, tra cibo e cultura.

Il gran finale è di nuovo a San Severino di Centola, tra i sapori del Mediterraneo, l’artigianato locale e le emozioni raccolte lungo il cammino. Un epilogo corale, tra sorrisi, scambi e consapevolezza, per salutare il pubblico con la promessa che il viaggio, in fondo, non finisce mai: continua nei racconti, nei gesti quotidiani, nella voglia di conoscere e custodire.

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