Il caso a Cuccaro Vetere: «Pavimentazione sconnessa, da 7 anni odissea per portare mio figlio disabile»

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Il caso a Cuccaro Vetere: «Pavimentazione sconnessa, da 7 anni odissea per portare mio figlio disabile»

Ettore Merola vive a Cuccaro Vetere in via Monsignor Cerbone e dal 2008, anno in cui la via è stata ristrutturata, gli risulta estremamente complicato riuscir a portare il figlio di 21 anni in carrozzella fino all’ingresso dell’abitazione. Questo perché, in seguito ai lavori, la pavimentazione è stata ricostruita in pietra e molte tra queste sono state disposte in modo irregolare, tanto da complicare il passaggio della sedia a rotelle. «Non ce la faccio più, sono stanco di questa situazione. Non è facile riportare mio figlio a casa, ogni giorno devo compiere una fatica disumana e neanche per lui è facile sopportare tutto questo. Ho bisogno sempre di un’altra persona che mi aiuti a portarlo», commenta infastidito il padre del giovane Giuseppe Merola.

Le lamentele di Ettore arrivano più volte al comune di Cuccaro sotto forma di lettere. In sette anni ne spedisce ben quattro ma ottiene sempre la stessa risposta: «Appena ci sarà la disponibilità economica faremo in modo di ottimizzare il fondo stradale». La situazione quindi non sembra cambiare ed Ettore decide di denunciare la vicenda attraverso il Giornale del Cilento. Comunque sia non si tratta di vere e proprie barriere architettoniche ma di alcune pietre che, in seguito ai lavori, sono state riposizionate in modo inadeguato. Il sindaco di Cuccaro Vetere, Aldo Luongo, raggiunto telefonicamente spiega: «Tutto potrà essere migliorato e sistemato non appena avremo a disposizioni dei fondi tali da permettere la sistemazione di quella determinata via, ma per il momento non possiamo agire in nessun modo autonomamente». Poi aggiunge: «Ci scusiamo per il disagio ma ciò non toglie che potrebbe a questo punto sistemare le pietre lo stesso signor Ettore, poiché di professione è un operaio edile. Così facendo farebbe un piacere all’intera popolazione oltre che a se stesso». 

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