Il Cilento e i moti del ’48, studenti del Pisacane di Sapri: «Teste mozze, da studiare a scuola»

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Il Cilento e i moti del ’48, studenti del Pisacane di Sapri: «Teste mozze, da studiare a scuola»

Scenario: aula magna dell’Istituto superiore Carlo Pisacane nel centro di Sapri. Contesto: oltre cento studenti delle quinte del liceo scientifico e classico si sono riuniti per assistere alla presentazione del romanzo storico ‘Teste mozze’. Una mattinata di incontro con lo scrittore e avvocato Franco Maldonato per parlare del suo ultimo libro e affrontare le vicende del 1848 soffermandosi specialmente sulla figura di Costabile Carducci. Un evento ad hoc organizzato dalla scuola guidata dal dirigente scolastico Franca Principe, per lanciare input specifici ai propri studenti: permettere ai ragazzi di avvicinarsi alla storia e stimolare al contempo le necessarie riflessioni.  

Per circa due ore si è parlato di Cilento, di democrazia, di Mezzogiorno, di patria. Riflettori su una fetta di storia sconosciuta a molti. Oltre 100 gli studenti che, tra domande, commenti e curiosità sui personaggi del libro e sulla storia raccontata, hanno animato tutta la mattinata. «Teste mozze da usare anche nelle scuole, dovrebbe integrare i manuali in uso», è tra le prime riflessioni che un liceale rivolge all’autore, che risponde: «Mi auguro che la storia che ho raccontato nel mio libro, venga assunta dai docenti come ambito nel quale esercitare la ricerca, perché la storia merita ancora di essere esplorata per rischiarare luoghi oscuri e riguadagnare il ruolo di centralità della nostra storia nella vicenda nazionale». «La grande storia nazionale ed europea è passata da Sapri, – spiega Maldonato in apertura – a dispetto di ciò che ha ritenuto la grande storiografia, nella quale non ritroverete narrata neanche per semplice citazione la vicenda di Costabile Carducci, eppure fu colui che a capo dell’insurrezione del Cilento il 17 gennaio 48 riuscì ad imporre a Ferdinando II di Borbone la concessione della costituzione». 

Ad una domanda sull’Unità d’Italia, l’autore ha ricordato un altro episodio del libro in cui la storia è stata scritta a pochi chilometri da Sapri: «Al Fortino, frazione di Casaletto Spartano, Garibaldi rischia di perdere la partita e rischia di firmare un editto dittatoriale con il quale consegna ai proconsoli di Cavour il decreto dell’annessione della Sicilia – ribadendo così – il ruolo centrale svolto dal Cilento». Somiglianza tra il regime borbonico e quello di Batista, la questione meridionale, la macchina del fango e il ruolo dell’Europa. Gli studenti del Pisacane hanno trasformato l’iniziativa in una piattaforma di riflessione su una fetta di storia che anche se già detta e scritta, ha aperto inevitabilmente spiragli e nuovi scenari, prima ignorati, che rimescolano le carte in gioco

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