Il Fatto Quotidiano: «In Cilento Comune vuole statua di Padre Pio gigante, ma manca acqua e strada»

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Il Fatto Quotidiano: «In Cilento Comune vuole statua di Padre Pio gigante, ma manca acqua e strada»

La realizzazione di una statua di Padre Pio ad Ogliastro, di 85 metri, e che dovrebbe diventare la 59esima più alta del mondo, è al centro di alcune polemiche nel comune cilentano. Ed è finita anche sulle prime pagine de Il fatto Quotidiano, in un  articolo di Alessia Chiriatti. Sul quotidiano si spiega che, mentre da una parte il sindaco Michele Apolito, con questo progetto, sembra voler fare del turismo religioso una nuova frontiera dello sviluppo del piccolo paese, i suoi abitanti fanno sapere che a Ogliastro non c’è acqua, che la rete fognaria è un colabrodo, che le comunicazioni stradali sono pessime.

Il monumento dedicato a Padre Pio dovrebbe costare 150 milioni di euro, in base a un progetto che – dice il Fatto – ancora aspetta di essere riportato su carta. Il plastico è costato 8mila euro, soldi avuti da un pasticcere torinese ma originario del posto che, stando a quanto scritto, abbia immaginato la statua, dopo essere guarito da un male apparentemente incurabile. Ad aprile 2015 un primo passo con un protocollo d’intesa con il Comune di Prignano (la statua dovrebbe sorgere in un territorio a confine tra i due) perché per realizzare il progetto dovrebbe essere spianata un’intera collina. Con una delibera di dicembre i due Comuni hanno messo nero su bianco quanto già espresso ad aprile.

Non si parla nella delibera dei 150 milioni di euro, di come reperirli. Molto, comunque, sarebbe affidato ai fedeli e a quanti vorranno contribuire. A quanto pare però i cittadini non sarebbero d’accordo con l’amministrazione, in questa iniziativa. Sempre nell’articolo de Il fatto, si legge che il movimento politico ‘Mettiamoci la faccia’ fa sapere che ci sono problemi più grandi in paese, che dovrebbero trovare soluzione. E cioè la mancanza di un acquedotto funzionante, la viabilità dissestata, i collegamenti al collasso. «Non si comprende allora come il turismo religioso potrebbe partire dopo la costruzione della statua votiva di Padre Pio». 

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