«Il sole di Camerota mi ha dato alla testa, preferisco quello di Napoli»: rissa sfiorata al supermercato

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«Il sole di Camerota mi ha dato alla testa, preferisco quello di Napoli»: rissa sfiorata al supermercato

Sono le 10.30 di mercoledì mattina. Agosto è quasi finito, manca una settimana. Marina di Camerota è ancora piena di vacanzieri. Siamo in uno dei supermercati del paese. La fila al banco salumi è lunga. Il sole fuori scotta. C’è chi deve preparare le colazioni per andare al mare; chi attende il proprio turno e poi deve «scappare» a lavoro. Una donna sulla cinquantina si guarda intorno. Tocca a lei. Chiede «due etti di prosciutto cotto». Il salumiere afferra dal banco il prosciutto. Lo affetta e ripone il tutto in una vaschetta di plastica. Lo consegna alla cliente che esclama: «Ma io avevo chiesto un po’ di crudo». Il salumiere chiama in causa gli altri clienti in fila: «Sono sordo io o la signora aveva detto cotto?». Chi è in fila conferma la versione del salumiere. La donna, attonita, esclama: «Il sole di Camerota mi ha dato alla testa, preferisco quello di Napoli. Quello sì che mi fa bene». A questo punto interviene un residente che, rivolgendosi alla turista, risponde a tono: «E che cosa è venuta a fare a Camerota se il sole non è buono? E’ ancora in tempo per tornare a Napoli». Apriti cielo. La donna inveisce contro il cittadino di Marina di Camerota. Il parapiglia si sposta dal bancone agli scaffali del supermercato. Qualche spintone. Poi le minacce. Interviene il marito di lei. Altri clienti evitano la rissa. Vola ancora qualche parola. Poi lei lascia la spesa e abbandona il supermercato. 

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