In centinaia per il punto nascita di Sapri: alla fiaccolata anche il vescovo

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In centinaia per il punto nascita di Sapri: alla fiaccolata anche il vescovo

Una comunità intera si è messa in cammino ieri sera, stretta attorno a una battaglia che non è solo sanitaria, ma profondamente civile. Centinaia di fiaccole accese hanno illuminato le strade da Largo San Francesco fino al presidio ospedaliero cittadino, proprio sotto quelle finestre che tra poco potrebbero smettere di affacciarsi sul primo vagito di una nuova vita. Il punto nascita di Sapri rischia la chiusura. Ma Sapri – e non solo – ha deciso di farsi sentire.

“Il punto nascita non deve chiudere”, “L’ospedale non si tocca”. Queste le parole gridate a gran voce in una serata scandita dal passo inarrestabile di ostetriche, mamme, bambini, anziani, associazioni, comitati, cittadini e istituzioni. In prima linea, le professioniste della vita: le ostetriche, che ogni giorno assistono con competenza e dedizione alla nascita di un figlio. Dietro di loro, tutto il territorio.

C’erano i sindaci di diversi comuni del territorio. C’erano amministratori locali, rappresentanti politici, parroci, e il vescovo, mons. Antonio De Luca. «Una fiaccolata silenziosa ma loquace, che ha rivolto tanti appelli. – ha detto il vescovo – Nelle nostre aree interne non si continui a seminare la desertificazione, l’abbandono di servizi e strutture. Mentre siamo alle prese per preparare una legge sul fine vita, noi invece lottiamo che si faccia una legge per proteggere i dentri della vita, è un punto nascita è una certezza per la vita». «E’ un appello questo, – ha concluso – a non considerare le aree interne non come una zavorra ma come una opportunità». Le sue parole sono risuonate tra le mura dell’ospedale come una benedizione ma anche come un monito: questa battaglia riguarda tutti.

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