In marcia per il popolo palestinese: da San Giovanni a Piro un grido contro il genocidio a Gaza
| di Marianna Vallone
Ieri sera, da un piccolo comune del salernitano, si è alzata una voce che ha rotto il silenzio: una marcia per la pace, organizzata dal Comune di San Giovanni a Piro, ha chiesto la fine della guerra nella Striscia di Gaza. Un corteo partecipato, sentito, consapevole. Dalla località Scurone fino al Pianoro di Ciolandrea, centinaia di persone – famiglie, bambini, studenti – hanno camminato fianco a fianco portando un messaggio preciso: il dolore di un popolo non può essere ignorato.
In prima linea il liceo delle scienze umane di Torre Orsaia, con la dirigente Maria Di Biase, a testimoniare quanto sia fondamentale l’educazione alla coscienza civica, anche (e soprattutto) su temi globali. Al loro fianco, il sindaco di San Giovanni a Piro, Ferdinando Palazzo, il vicesindaco Pasquale Sorrentino, con l’intero consiglio comunale. Ma non solo: hanno risposto “presente” anche i primi cittadini di Vibonati, Manuel Borrelli, di Torre Orsaia, Pietro Vicino, e il presidente del consiglio di Montano Antilia, Gianluca Lamanna.
E poi c’era lei, Rania Hammad, attivista e scrittrice, la cui testimonianza ha attraversato il corteo come un brivido. Parole vere, dolorose, di chi porta sulla pelle e nella voce la sofferenza e la dignità del popolo palestinese.
San Giovanni a Piro è stato il primo Comune italiano a deliberare ufficialmente contro il genocidio a Gaza. Un gesto politico e umano. «Abbiamo sentito una responsabilità doppia, come amministratori e come uomini. Non potevamo girarci dall’altra parte. – ha detto il sindaco Palazzo – La nostra comunità non si è mai tirata indietro. La vera nemica è la guerra, la vera nemica del nostro presente».
Il corteo si è concluso con una fiaccolata. Nessuna retorica, solo i volti dei grandi e dei bambini, illuminati dalla luce di quella speranza che si ostina a non spegnersi.








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