“Assassini e criminali sono coloro che si mettono alla guida non rispettando il codice stradale”
| di Giuseppe GalatoL’Associazione Nazionale Familiari E Vittime Della Strada in un furente comunicato relativo alla morte di Nunzia Rinali e Loreto Pippa, morti il 2 Febbraio a seguito di una collisione d’auto in cui è stato coinvolto anche un medico che guidava in stato di ebbrezza:
“L’Associazione Nazionale Familiari e Vittime della Strada si stringe attorno alla famiglia Pippa e Rinaldi per l’improvvisa tragica morte dei due giovani fidanzatini.
E’ inaudito – afferma Teresa Astone – Responsabile Provinciale AIFVS – che a provocare l’incidente sia stato un medico a quanto si apprende addirittura ubriaco alla guida.
Lascia sgomenti apprendere che chi dovrebbe tutelare la salute di noi tutti possa essere il nostro assassino.
Perché assassini e criminali sono coloro che si mettono alla guida non rispettando il codice stradale. E’ un omicidio senza attenuanti quello di chi si mette alla guida in stato di alterazione psicofisica.
Non può più reggere nel nostro codice civile la sola figura del reato colposo per gli omicidi stradali.
L’A.I.F.V.S. ha già ottenuto che alcuni Tribunali fra cui quello di Roma – vds processo Lucidi – riconoscesse il dolo eventuale cioè appunto l’omicidio volontario a carico di chi si pone alla guida ubriaco. Così come ha registrato che il Tribunale di Salerno ha condannato alla pena di anni 8 il cittadino romeno che ha investito anche in questo caso due fidanzati Alfano Salvatore e Siniscalchi Veronica causando la morte del primo e ferendo gravemente la seconda.
E’ tanto più grave questo assassinio dei due fidanzatini perché proveniente da un professionista, un medico per il quale anche la detenzione domiciliare risulta, se sarà riconosciuta la sua responsabilità una misura troppo blanda.
L’A.I.F.V.S. auspica non solo una pena di giustizia ma anche sanzioni accessorie come l’introduzione della revoca a vita della patente per chi commette un omicidio del genere.
Ma un’ altra triste riflessione va fatta.
Questo non è stato un tragico incidente ma anche un omicidio prevedibile di cui potrebbero essere responsabili sia le istituzioni preposte alla sicurezza stradale ma anche gli organi di controllo.
Invero come si è appreso dai quotidiani al D’Angelo era stata sospesa la patente di guida nel 2009 sempre per uso e abuso di sostanze alcoliche.
Patente restituita senza che lo stesso abbia evidentemente intrapreso un processo riabilitativo.
Pertanto gli interrogativi da rivolgere alla magistratura e alle comunità come associazione di tutela delle vittime della strada sono vari:
1) ORGANI COMPETENTI PER LA VERIFICA DELLE CONDIZIONI DI IDONEITA’ ALLA GUIDA
Perché è stata restituita la patente ad un guidatore ubriaco. Il percorso riabilitativo previsto dal codice della strada a chi viene revocata la patente è stato effettuato? Oppure vi sono omissioni da parte degli enti competenti – es. ASL nel ritenerlo nuovamente abile alla guida.
2) ORGANI COMPETENTI PER LA SICUREZZA
Le forze dell’ ordine tutte, considerata la notorietà dell’ abuso di alcol del D’Angelo così come si apprende sempre dalla stampa, hanno effettuato le dovute verifiche sulle condizioni di idoneità psicofisica del D’Angelo?
3) ORGANISMI PROFESSIONALI
Possibile che l’ associazione di categoria dei medici sempre per quanto appreso dagli organi di informazione pur a conoscenza dello stato di alterazione psichicofisica anche sul luogo di lavoro del medico non abbia mai preso provvedimenti?
Questi sono interrogativi a cui si chiede una risposta. Lo esigono due famiglie che hanno perso i loro angeli, e a cui comunque resterà un dolore inestirpabile.
Lo chiede la comunità intera. Lo pretende l’ AIFVS.”
Teresa Astone
Responsabile provinciale AIFVS
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