Capaccio, “Il peso della criminalità sull’economia” severo monito di Roberti, procuratore capo

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Capaccio, “Il peso della criminalità sull’economia” severo monito di Roberti, procuratore capo

Il peso della criminalità organizzata incide sull’economia del Cilento, già dagli anni Ottanta, e la sottovalutazione del fenomeno non favorisce l’attività degli inquirenti in occasione dell’emersione di illeciti o di atti gravissimi come l’uccisione del sindaco di Acciaroli. Per questo Franco Roberti, procuratore capo presso il Tribunale di Salerno,ha lanciato un severo monito durante il confronto pubblico organizzato dalla Bcc di Aquara venerdì sera a Capaccio:”E’ vero che nel salernitano non si spara come a Napoli, ma non appartiene alla realtà che la criminalità organizzata da queste parti sia assente. Personalmente oltre venti anni fa mi occupai da Napoli di un clan partenopeo che aveva riciclato in Cilento i proventi di attività illecite  ed in particolare nella struttura alberghiera del Castelsandra che venne confiscata. Il Cilento, inoltre, è un’area che si presta al riciclaggio di danaro perché il grado di attenzione su tali problematiche non è sviluppato. E questo, in occasione di eventi illegali, non permette di poter usufruire di dati altrimenti utilissimi per le indagini. Occorre una presa di coscienza per arginare le infiltrazioni e favorire la cultura della legalità”. Lo stesso Roberti ci ha tenuto a sottolineare che oramai il finanziamento della criminalità organizzata avviene anche per via indiretta, pure mettendo a repentaglio la corretta concorrenza sui mercati economici:”Il pizzo non viene pagato solo in danaro, anche commercializzando a tutti i costi prodotti di dubbia qualità. Soprattutto il comparto alimentare fa registrare l’attenzione della criminalità organizzata che impone la vendita di taluni prodotti piuttosto che di altri. Emblematico il caso di una marca di caffè che in alcune aree è presente nella quasi totalità degli esercizi”. Importante, quindi, il ruolo degli istituti di credito. Soprattutto nella  segnalazione di operazioni sospette e finalizzate al riciclaggio di danaro frutto do attività non regolari. “La Bcc di Aquara in 34 anni di attività non è stata sfiorata da alcuna indagine giudiziaria e questo perché applichiamo le norme costi quel che costi. – ha spiegato Antonio Marino, direttore generale della Bcc di Aquara – Ma comprendiamo che non bisogna abbassare la guardia. Per questo la volontà di organizzare questo confronto pubblico ha il sapore  di chi è conscio che il bene della comunità è un valore da tutelare e su cui riflettere per uno sviluppo del territorio scevro da interfenze dannose”. E non sempre le forze in campo sono perlomeno pari a quelle utilizzate da chi delinque. “Non è un luogo comune asserire che spesso le forze dell’ordine come la magistratura non abbiano mezzi adeguati. – ha sottolineato nel suo intervento il tenente colonnello Antonio Moncazzo, comandante del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno – Spesso siamo anche costretti a comprare di tasca nostra materiale informatico o pubblicazioni utili all’applicazione corretta delle normative vigenti”. Così il generale Salvatore De Benedetto,  comandante provinciale della Guardia di Finanza, ha invitato i cittadini a collaborare senza esitazioni:”Pure in eventuali situazioni di obiettiva difficoltà occorre non confondersi con chi si propone fini perseguiti dalle leggi. E necessita  evitare di comportarsi come quel padre che alla domanda del figlio sulla necessità o meno di pagare le  tasse ebbe a rispondere che sono come la droga perché alla stregua d quest’ultima basta una volta per poi divenirne schiavi ”.

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