Riforma della Scuola: anche Agropoli scende in piazza

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Riforma della Scuola: anche Agropoli scende in piazza

Parte dal Liceo Classico (Via Pio X) alle 8:45 il corteo degli studenti agropolesi come protesta alla tanto contestata riforma Gelmini. "Presenteremo a Novembre la riforma dell’Università – afferma la Gelmini – con l’obiettivo di promuovere la qualità, premiare il merito, abolire gli sprechi e le rendite di posizione".

Sono di altro parere, invece, gli studenti (e non solo) riguardo agli effetti che la riforma avrà sulla materia "scuola" in Italia: "la linea che dobbiamo portare avanti è quella del ‘no’ ai tagli all’Università perchè sono stati decisi per finanziare i tagli dell’Ici".

Ecco il manifesto degli studenti di Agropoli:

Siamo studenti e studentesse che vivono in una scuola peggiorata e indebolita dai tagli dell’anno scorso. La nostra scuola è ancora più insicura e più precaria. È una scuola che ci dà sempre meno che non ci da opportunità di futuro, ma che ci chiede sempre di più: dobbiamo pagare corsi di recupero e attività integrativi, essere a posto con il saldo dei debiti a fine anno e fare attenzione alla roulette del voto in condotta. Scuola università e ricerca sono oggetto di tagli indiscriminati da parte del governo, e mentre la Gelmini dice che tutto ciò è per la qualità e il merito, noi vediamo solo meno ore di laboratorio, meno diritti, meno insegnanti preparati e scuole che funzionano peggio.

DIRITTO ALLO STUDIO CONTRO LA CRISI La crisi ha impoverito le nostre famiglie, tolto il lavoro ai nostri genitori, ridimensionato le basi sulle quali costruire i nostri sogni. Non si esce dalla crisi se non si da a tutti l’opportunità di avere un’istruzione di qualità. Non basta premiare le eccellenze, serve la gratuità dell’istruzione per tutti e l’eliminazione dello scandalo dei buoni scuola! Servono misure straordinarie di sostegno al reddito per consentire a tutti di studiare e raggiungere i più alti livelli di istruzione.

BASTA AL FALSO MERITO! La Gelmini dice di aver creato la scuola del rigore e del merito, ma il nuovo sistema di valutazione produce distorsioni e ingiustizie e spinge molti ad abbandonare precocemente gli studi. Il voto in condotta e il nuovo sistema di accesso all’esame di stato sono solo delle operazioni demagogiche e inutili, che ci riempiono di rabbia se consideriamo quali sono i veri sistemi con cui nel nostro Paese si fa carriera: non il merito ma le raccomandazioni e i favoritismi! Diciamo basta alle storture della riforma della valutazione, della terno al lotto per accedere alle università a numero chiuso, vogliamo una valutazione che valorizzi davvero il merito e ci aiuti a crescere!

PIU’ DEMOCRAZIA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE Il governo toglie soldi alle scuole e prepara provvedimenti per aprire le scuole al finanziamento degli enti locali e dei privati. Inoltre con il pdl Aprea, in discussione in Parlamento, la maggioranza vuole ridicolizzare la rappresentanza studentesca e trasformare le scuole in aziende. Peccato che anche le aziende non vadano molto bene in questo momento, e senza soldi questo sistema si traduce semplicemente in più disparità e opportunità diverse a seconda della regione in cui si vive, della famiglia da cui si proviene e dalla scuola che si sceglie.

NO AI LICENZIAMENTI, SI ALLA VALUTAZIONE DI DOCENTI E SCUOLE La Gelmini dice che gli insegnati sono troppi, per questo lascia senza lavoro oltre 25000 precari, per la maggior parte nuovi insegnanti più formati di quelli attuali che rimangono alla porta. Peccato che nelle nostre scuole gli insegnanti più che essere troppi sembrano pochi, visto che non si riescono a realizzare corsi di recupero, attività alternative, o a tenere aperte le scuole al pomeriggio. Servono insegnanti preparati, per rinnovare la didattica che è ferma agli anni 30. La nostra formazione non può dipendere dal caso, da quanto sia bravo il nostro preside o da quanto sono volenterosi i nostri prof! Per questo crediamo sia necessario un serio sistema di valutazione dei docenti e delle scuole che sia indipendente dal ministero e dai presidi e che sia fatto per aumentare la qualità e far in modo che tutti abbiano le stesse opportunità.

QUALITA’= FINANZIAMENTI Senza finanziamenti adeguati non c’è nessuna riforma che possibile, ci sono solo tagli mascherati da novità inesistenti. Sappiamo che il nostro futuro dipende dalla qualità della nostra formazione, dalla capacità del nostro paese di innovarsi e rinnovarsi, ma vediamo che il governo continua a vedere la scuola e i settori della conoscenza come capitoli di bilancio da tagliare, consegnando la nostra istruzione all’impoverimento e alla privatizzazione. Vogliamo che l’investimento nei settori della conoscenza sia aumentato (almeno a livello di quello degli altri Paesi europei!) e da subiti un investimento straordinario triennale di 13 miliardi per l’edilizia scolastica.

SENZA LILLERI NON SI LALLERA! LA SCUOLA DI QUALITA’, SENZA EURI NON SI FA’ scendiamo in piazza il 9 ottobre per chiedere maggiori finanziamenti, più diritto allo studio, una scuola che serva al nostro domani!

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