Erosione costiera, intervista ad Antonio Scarfone, organizzatore del convegno scientifico “Aspetti e problematiche di evoluzione ambientale – Coste della provincia di Salerno” che si terrà il 16 giugno a Palazzo Sant’Agostino

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Erosione costiera, intervista ad Antonio Scarfone, organizzatore del convegno scientifico “Aspetti e problematiche di evoluzione ambientale – Coste della provincia di Salerno” che si terrà il 16 giugno a Palazzo Sant’Agostino

Per le coste cilentane, e salernitane in generale, il fenomeno dell’erosione è un’emergenza da non sottovalutare. Giornale del Cilento ne ha parlato con Antonio Scarfone, organizzatore del convegno scientifico dal titolo “Aspetti e problematiche di evoluzione ambientale – Coste della provincia di Salerno” che si terrà il 16 giugno alle 9.30 a Palazzo Sant’Agostino, a Salerno.

D: Da cosa nasce l’idea del convegno? Quali sono i vostri obiettivi? 
R: L’idea nasce da un bisogno comune, dalla consapevolezza di dover necessariamente tutelare sia la fascia costiera sia l’ambiente marino sommerso, i quali rappresentano, per il nostro territorio, elementi naturali fonte di straordinaria ricchezza ma anche ecosistemi particolarmente fragili e suscettibili di alterazioni determinate da fattori di tipo naturale ed antropico.  Ad esempio, l’azione dell’erosione costiera e della conseguente perdita di porzioni di spiaggia, unita agli effetti prodotti da un aumento della pressione antropica, proprio a ridosso del litorale,  sta determinando danni notevoli alle popolazioni ivi residenti ed all’economia dell’intero territorio, interessato, soprattutto durante il periodo estivo, da ingenti flussi turistici. L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare le amministrazioni locali alle problematiche connesse all’evoluzione ambientale affinché possano adottare misure più consapevoli, razionali e coordinate per la tutela e la valorizzazione del territorio. Il convegno del 16 giugno potrà quindi essere un’importante momento di dibattito tra  alcuni esponenti della Comunità Scientifica, gli amministratori ed enti locali ed i cittadini presenti in sala.

D: Di cosa si occupa l’associazione “Marmeeting”? 
R: L’Associazione Marmeeting annualmente organizza la Mediterranean Cup High Diving Championship. Trattasi di un vero e proprio campionato di tuffi da grandi altezze il quale riunisce atleti provenienti da tutto il mondo. Si svolge in uno dei luoghi più suggestivi della costiera Amalfitana, il fiordo di Furore (SA). Sul ponte che sovrasta il fiordo viene allestita una piattaforma da cui gli high diver eseguono un impressionante ed allo stesso tempo spettacolare volo di 28 metri. La gara, come di consueto, è prevista la prima domenica di luglio. Ma Marmeeting non è solo sport. Infatti, grazie alla collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), si fa precedere all’evento puramente sportivo un convegno ad hoc dall’elevato valore scientifico ed incentrato sulle diverse problematiche riguardanti l’intera fascia costiera salernitana.

D: Qual è, dal suo punto di vista, il modo per conservare la fruizione delle coste alla generazione futura? 
R: Ritengo che il modo migliore per gestire le coste sia innanzitutto quello di considerare questa delicata area geografica come un bene privo di “limiti amministrativi”. Bisogna infatti considerare che qualsiasi intervento realizzato in essa, sia di infrastrutture (come può ad esempio essere un porto), sia di opere di difesa (come ad esempio una barriera sommersa) ha creato e crea una condizione di disequilibrio per l’ambiente circostante. Credo pertanto che  in futuro qualsiasi intervento che interessi le nostre coste non possa prescindere da una fattiva e congiunta collaborazione da parte di chi ha il dovere di amministrare il nostro territorio.

D: Ci sono altri progetti in cantiere?
R: L’auspicio è che questo convegno possa rappresentare il primo di una serie di incontri volti a far conoscere ai cittadini direttamente interessati lo stato attuale dell’evoluzione delle coste e gli interventi di monitoraggio, gestione e valorizzazione delle stesse che oggi è possibile attuare, grazie anche all’ausilio di moderne tecnologie.

D: Dal punto di vista ambientale, come trova le coste del Cilento?
R: Credo che le coste del Cilento siano tra le più belle dell’intero territorio nazionale e non solo, soprattutto in virtù della straordinaria varietà paesaggistica e di tipologia costiera da poter ammirare. Colpisce soprattutto l’alternarsi di spiagge ampie e sabbiose, spiagge di ghiaia,  grotte ed insenature, roccia a picco sul mare in cui ben si conservano diverse specie fitogeografiche di notevole preziosità ambientale.  Anche l’ambiente sommerso presente una notevole biodiversità. La qualità delle acque marine poi si attesta su valori elevati ed a testimonianza di ciò basti pensare che in Campania su 12 bandiere blu assegnate per l’anno 2011 ben 10 rientrano nella provincia di Salerno ed in particolar modo nel tratto costiero del Cilento. Ma tanto ancora può e deve essere fatto per arginare alcune emergenze che mettono a rischio la fruibilità e la sopravvivenza stessa di questi luoghi.

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