L’ira del Comitato: «Vuole chiudere il centro Juventus, ma il territorio gli ha permesso una vita agiata»

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L’ira del Comitato: «Vuole chiudere il centro Juventus, ma il territorio gli ha permesso una vita agiata»

«Un imprenditore decide di chiudere la propria struttura, unica accreditata sul territorio (già questa sua posizione monopolistica la dice lunga rispetto alla capacità di tutelare un territorio da parte delle amministrazioni di ogni grado), dimenticando che nei vecchi regimi fiscali e di esternalizzazione dei servizi questo stesso territorio gli ha permesso di vivere una vita più che agiata». Sono queste le parole di sconforto del comitato “il centro Juventus non deve chiudere” dopo la conferma di sospensione delle attività per il prossimo 30 gennaio. Ad annunciarlo è la proprietà, che a quanto pare non ha intenzione di fare alcun passo indietro.

Secondo le mamme, è la politica del territorio ad aver fallito, ribadendo ancora una volta la volontà di portare avanti la battaglia per un servizio fruibile a tutti i cittadini del Golfo di Policastro: «Noi gridiamo la nostra indignazione verso coloro che con viltà scaricano le proprie responsabilità su altri apparati, nella speranza che il tempo possa essergli favorevole. Agiremo, e con la forza se sarà necessario, perché i diritti dei nostri figli siano garantiti, perchè il nostro territorio posa essere finalmente un luogo normale, non più schiavo delle logiche di potere, ma un luogo nel quale i diritti dei cittadini possano essere rispettati e in cui non avvengano più i soprusi che noi oggi stiamo combattendo».

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