La Campania rischia la zona rossa per altri 15 giorni: oggi la decisione

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La Campania rischia la zona rossa per altri 15 giorni: oggi la decisione

La Campania sul fronte Covid-19 ha ancora dati da zona rossa. Domani l’Istituto superiore di Sanità e il ministero della Salute, sulla base del settimanale monitoraggio nazionale della pandemia, decideranno se la regione deve continuare a stare al livello di massime restrizioni per almeno altri quindici giorni.

I dati del contagio Covid-19 in Campania sono ancora da zona rossa. La regione è prima in Italia per i contagi in rapporto alla popolazione residente (98.647 a ieri, dati Gimbe) ed è conseguentemente tristemente in testa per numero di positivi ogni 100mila abitanti (1.727/100.mila). Altro elemento: l’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) ha aggiornato la mappa del rischio Covid in Europa e la regione è ancora classificata «rosso scuro» insieme a Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di Trento e all’ultima aggiunta, ovvero la regione Piemonte.

L’incidenza (ovvero il rapporto tra positivi e tamponi effettuati) si mantiene stabile, seppur in leggera discesa da qualche giorno. Domani, venerdì 19, il settimanale monitoraggio Iss fornirà i dati dettagliati della situazione campana: lunedì 22 marzo scadono infatti i 15 giorni dell’ordinanza con cui il ministro della Salute ha disposto la zona rossa in Campania.

Domani dunque potrebbe essere deciso di lasciare la regione in condizioni di massima restrizione e massima allerta – con l’ok della Regione di Vincenzo De Luca che aveva peraltro chiesto al ministero la zona rossa. Obiettivo: far scollinare il picco dei contagi e quindi anche il tasso di occupazione di terapie intensive e degenze ordinarie, vicino al livello d’allerta e di qui ad aprile/maggio avere un quadro più rassicurante. Contestualmente, con l’arrivo di nuove dosi dei quattro vaccini disponibili (AstraZeneca, Pfizer, Moderna, Johnson & Johnson) accelerare sul fronte vaccinazioni soprattutto per le categorie a rischio.

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