La preoccupante deriva degli incendi boschivi

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La preoccupante deriva degli incendi boschivi

L’era dell’Antropocene. È questa la definizione che alcuni scienziati hanno proposto per designare l’attuale epoca geologica in cui l’impatto delle attività umane è così profondo e diffuso da modificare in modo significativo il clima, l’ambiente e i processi naturali della Terra. Tra i diversi effetti tangibili dell’Antropocene non sorprende il significativo aumento e l’intensificazione del fenomeno degli incendi boschivi. Ma in questo quadro preoccupante non si possono escludere le responsabilità politiche per quanto riguarda la gestione forestale e territoriale, e la lotta agli incendi boschivi. 

Con Alessandro Cerofolini – ex Ufficiale del Corpo forestale dello Stato e attualmente dirigente dell’agenzia delle foreste presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – analizziamo la difficile situazione degli incendi boschivi. 

In Italia, il bilancio degli incendi — dolosi o colposi — è drammatico: ogni anno vanno in fumo decine di migliaia di ettari di soprassuolo boschivo.  La soppressione del Corpo forestale dello Stato e il contemporaneo smembramento della sua flotta elicotteristica hanno di fatto aggravato la piaga degli incendi boschivi.

Il nostro Paese ha sempre fatto i conti con i roghi estivi, ma fino al 2016 — quando il Corpo forestale era ancora operativo nella lotta attiva agli incendi — la gestione risultava decisamente più efficace: ogni incendio bruciava in media 7,5 ettari di bosco e, nella maggior parte dei casi, veniva domato nella stessa giornata.

Con l’assenza del Corpo forestale sul territorio, i numeri sono peggiorati sensibilmente. Nel 2021, la media di superficie bruciata per singolo incendio è salita a 25,4 ettari, e anche i tempi di spegnimento si sono allungati.

Nel 2023, la situazione è ulteriormente degenerata: in molti casi, gli incendi hanno distrutto superfici comprese tra i 107 e i 232 ettari, con focolai rimasti fuori controllo per giorni, anziché essere spenti entro 24 ore come avveniva in passato. Nel corso del 2024 la situazione non è migliorata, anzi diversi incendi sono finiti fuori controllo con le fiamme giunte in prossimità dei luoghi abitati. È un bilancio sempre più negativo che grava sulle casse dello Stato e che ha un costo non trascurabile anche in termini di vite umane tra gli addetti al servizio antincendio. 

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