La polemica: «Centenari del Cilento icona di vita sana ma si muore di tumore». Scontro ad Acciaroli tra giornalista e sindaco

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La polemica: «Centenari del Cilento icona di vita sana ma si muore di tumore». Scontro ad Acciaroli tra giornalista e sindaco

«Il tasso di mortalità legato all’insorgenza dei tumori in quella terra, anche in quella terra, accresce di anno in anno. Le riviste di tutto il mondo, però, raccontano altro: i centenari cilentani sono diventati un’icona che personifica un stile di vita al quale ispirarsi». E’ uno stralcio dell’articolo pubblicato il 2 gennaio dalla giornalista e direttore di Napolitan.it Luciana Esposito. Che però non è piaciuto all’attuale primo cittadino di Pollica, Stefano Pisani. E’ scontro verbale ad Acciaroli, frazione di Pollica, dove nel 2010 è stato ucciso il sindaco Angelo Vassallo, tra la giornalista di Napoli e il sindaco. Ad accendere le polemiche un articolo in cui la giornalista, fin da bambina legata al borgo marinaro, spiega perchè abbia deciso di mettere la parola fine ad una storia d’amore, quella che la lega appunto ad Acciaroli.  

L’articolo su Napolitan.it Le piazze di spaccio che Vassallo, prima di essere ucciso, cercava di annientare e la presenza di eventuali rifiuti tossici tra colline e mare. Nell’articolo della giornalista non si racconta una Acciaroli paradiso, come viene spesso descritta sulle riviste, ma un borgo che deve spesso combattere la presenza di episodi di microcriminalità, oltre ad una percentuale, alta come in buona parte del Cilento, di morti causate da tumori. Una fotografia scattata dalla giornalista con un articolo, dopo una serie di segnalazioni giunte e dopo diversi episodi vissuti mentre villeggiava in Cilento. «Ero in vacanza ad Acciaroli anche durante l’ultima estate di Vassallo. – scrive – Allora, non ero ancora una giornalista, ma, quando lo sono diventata, mi sono sentita in dovere di dare un contributo/tributo alla causa di Vassallo, morto in una maniera tanto assurda quanto misteriosa. Un mistero che s’infittisce con il passare del tempo e che rischia di lasciare l’anima di Vassallo imbrigliata nel tormento, non vedendosi consegnare l’unico tassello in grado di conferire dignità e riscatto alla morte di un uomo che ha saputo battersi in nome della legalità fino all’ultimo respiro: la giustizia. Quella di Vassallo, però, non è l’unica morte ingiusta avvenuta negli ultimi anni, tra colline e spiagge del suo piccolo, grande regno. Il mio amico Emanuele Vassallo, detto “banana”, è morto qualche mese prima dell’estate 2016, dopo una sfiancante battaglia contro un brutto male. Aveva 33 anni ed era impossibile non volergli bene. Prima di lui, Gerardo, un pescatore che da Acciaroli non si è mai mosso, è morto per la stessa causa. E molti altri». La denuncia della giornalista, ed è tra i motivi che l’hanno spinta a non tornare ad Acciaroli, si riferisce anche un tentativo di furto, la sera del 5 settembre 2016, rilevato dal sistema satellitare della sua auto oltre a una «caterva di multe» perché «le vigilesse del comune di Pollica dichiarano che la mia auto fosse parcheggiata in divieto di sosta lungo il ciglio di strade che, secondo i dati geo referenziali forniti dalla mia assicurazione, la mia auto non ha mai percorso».  Tutto l’articolo qui

La replica di Pisani L’articolo della giornalista non è andato giù al sindaco che replica in una intervista rilasciata ai microfoni di Radio Alfa commentando come ‘scellerate’ le dichiarazioni della Esposito sulla eventuale presenza di rifiuti tossici smaltiti a Pollica. Per Pisani l’articolo sarebbe una forma di ‘ritorsione’ o ‘vendetta’. «Vorrei invitare la giornalista a fornire indicazioni sulle dichiarazioni gravissime. Si parla di fatti molto gravi, come l’inquinamento ambientale – dice Pisani – E’ un atto di terrorismo gravissimo, senza nessun dato. Ci desse indicazioni per provvedere ad affrontare le problematiche da lei raccontate». Il sindaco si sofferma anche sulla mortalità per tumori: «Stiamo collaborando con la Regione Campania per uno studio epidemiologico per capire l’incidenza delle variabili ambientali sulle malattie oncologiche». Qui l’intervista 

La Esposito ribatte «Il sindaco Pisani adotta un linguaggio dell’odio che non mi appartiene – replica la giornalista al giornaledelcilento.it – e non intendo replicare, se non per le accuse di terrorismo, perché il botta e risposta rischia di insabbiare il reale intento che voglio perseguire e cioè la verità. Ci tengo a chiarire che avrebbe dovuto chiedere a me il diritto di replica, visto che l’articolo è partito dal mio quotidiano. Ma non mi interessa ribattere e continuare una polemica sterile. Sulla questione multe, invece, contesto la veridicità dei dati rilevati dalle sue vigilesse. Avrei voluto che verificasse quello che gli ho segnalato. Perchè mi sono state elevate contravvenzioni in strade in cui la mia auto non è stata mai in sosta, lo rileva il mio satellitare. Un satellitare tra l’altro che hanno tentato di manomettere due volte nel corso dei tentativi di furto. Se non fossi andata su quel terreno, che mi era stato segnalato come ‘sospetto’, non sarebbe successo tutto il resto. Come probabilmente non sarebbero arrivate le multe anche a novembre. Perché prima che uscisse il mio articolo dal Comune mi era stato detto, con un atteggiamento accomodante, che mi sarebbero state tolte, poi se ne sono aggiunte altre». E conclude: «Prima di andare via da Acciaroli avrei voluto parlargli ma si è sempre negato. Come si nega ai miei avvocati. Intendo andare avanti per la mia strada, senza dare peso alle sue affermazioni, parlando con i fatti, come ho sempre fatto». 

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