La «rivoluzione» di Erminio e Alberico rivive nelle pagine di «Le rovine in attesa» di Alfonso Cernelli

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La «rivoluzione» di Erminio e Alberico rivive nelle pagine di «Le rovine in attesa» di Alfonso Cernelli

In 227 pagine Alfonso Cernelli racconta la storia di due uomini che pur nella loro diversità anagrafica, sociale e culturale, si ritrovano ad affrontare un breve ed intenso percorso di vita comune, che li porterà a condividere un velleitario progetto rivoluzionario. «Le rovine in attesa» è il titolo del secondo avvincente romanzo dello scrittore di origini cilentane, già autore di «Percezione Dell’Inverno» edito da Alter Ego Edizioni, con il quale nel 2010 si è aggiudicato il primo posto nella sezione “Romanzo Edito” del premio Nicola Zingarelli. . 

Alfonso Cernelli è originario di Prignano Cilento, ma vive ed è nato a Roma 30 anni fa. Protagonista del suo romanzo è Erminio Narri, un giovane insoddisfatto e frustrato, che vive con precarietà tutte le esperienze della sua modesta esistenza: il lavoro, l’amicizia e l’amore. Appartenente ad una famiglia della media borghesia caduta in disgrazia, è riuscito ad ottenere soltanto una misera occupazione in una vecchia e malandata biblioteca di teologia, nonostante lunghi anni di studi giuridici alle spalle. Il momento del riscatto sembra però arrivare quando riceve inaspettatamente la lettera di un anziano nobiluomo meridionale, che lo invita a recarsi presso la sua avita dimora per discutere di un “affare urgente e segreto”. Il marchese Alberico Priviano, questo è il nome del misterioso mittente, vive in un antico e decaduto palazzo, in una “terra circondata dai monti eppure così vicina al mare”, che non è difficile identificare nel Cilento.

Qui, in mezzo agli amati libri e quasi in solitudine, il marchese coltiva un suo visionario progetto di redenzione collettiva, in cui cerca di coinvolgere Erminio. Questi, nonostante le iniziali titubanze, finirà per aderirvi, nella convinzione di poter ottenere quella fama e quel denaro che, altrimenti, non avrebbe mai creduto di poter raggiungere. E sarà proprio la trattazione di questo oscuro progetto ad avvincere i protagonisti in un comune destino, che li porterà ad accettare definitivamente il peso della propria inettitudine morale e materiale. I due, apparentemente così diversi, si scopriranno vicini, entrambi pervasi nel profondo dell’animo da una solitudine alla quale hanno cercato di dare maldestramente sollievo con l’ansia del successo ed una vana aspirazione di rivincita.

Concepito quale opera sullo spinoso tema dell’unificazione del Paese e sulla genesi della questione meridionale, il romanzo, pur attraversato da una sottile vena polemica, tipica di un certo “revisionismo” della vicenda risorgimentale, tenta di collocarsi oltre la mera disputa politica. La vicenda narrata diviene pertanto occasione per lanciare uninvettiva contro la seduzione del denaro ed un ammonimento sulla inconsistenza dei desideri di gloria e sulla pericolosità dell’ambizione del potere

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