La stazione di Pisciotta-Palinuro da «gioiello» a zona degradata e rifugio per extracomunitari

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La stazione di Pisciotta-Palinuro da «gioiello» a zona degradata e rifugio per extracomunitari

«La stazione non viene più curata come una volta, quando Ferrovie la gestiva direttamente. C’è un’approssimazione nella pulizia dei bagni e in generale degli spazi. Si è passati quindi da un mondo all’altro: oggi le stazioni sono completamente incustodite, non c’è più personale che controlla e verifica. Un discorso che a mio avviso va rivisto completamente». Commenta così, al quotidiano La Città, il sindaco di Pisciotta, Ettore Liguori, lo stato attuale dello scalo ferroviario di Pisciotta-Palinuro. «Le Ferrovie – continua – dovrebbero considerare che le stazioni non servono solo per salire e scendere dal treno, ma sono un punto dove c’è la consegna dell’immagine del posto a chi viene da lontano. E Ferrovie questo problema non se lo pone e si limita a pensare ai treni che arrivano e partono». Le erbacce inghiottono i muri. Alcuni extracomunitari riposano sulle panchine. I bagni sono sporchi e fatiscenti, ma la maggior parte delle volte addirittura chiusi. «Ricordo – continua il primo cittadino a La Città – negli anni ’60 quando la stazione era animata da ferrovieri, capi stazione, sorveglianti ed era frequentatissima. C’era una cura particolare soprattutto ai giardini. E le Ferrovie davano un premio alla migliore stazione, quella tenuta meglio. E ricordo che Pisciotta un anno vinse il premio perché era davvero un gioiello». 

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