L’associazione Cilentum Petilia accende i riflettori e studia il passato del Monte Stella

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L’associazione Cilentum Petilia accende i riflettori e studia il passato del Monte Stella

Un gruppo di entusiasti del nostro territorio, rapiti dal ventennale lavoro di studio e ricerca del Dott. Pasquale Giuliani, hanno deciso di costituirsi in associazione culturale con l’obiettivo di promuovere lo studio, la pratica, l’approfondimento e la diffusione della cultura nell’ambito della ricerca archeologica non solo nell’area del Cilento ma, volendo, su tutto il territorio nazionale. Il dr. Giuliani, seppure più volte sollecitato a partecipare nell’associazione, purtroppo ha preferito continuare da solo il proprio lavoro di ricerca. In effetti è grazie a lui che nel corso degli anni, al fine di tenere vivo il grande e lungo passato di quelle popolazioni che vissero in quelle zone, l’area della sommità del Monte Stella (prima ancora Monte Cilento) è stata mantenuta pulita da arbusti e vegetazioni spontanee.

A valle di quanto premesso l’Associazione CilentumPetilia, il giorno 04/08/2020 è riuscita a far incontrare ed intervenire, in sopralluogo, sia la Soprintendenza di Salerno nelle vesti della dr.ssa M. Granese (funzionario di zona) e sia l’Archeologo dell’Università degli studi Napoli, il dr. M. Pacciarelli (docente). Tale sopralluogo destò notevole interesse e stupore nelle menti dei viandanti, tant’è che la dr.ssa Granese dichiarò, già in sito, che l’area oltre che di interesse archeologico era, già sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico, di notevole interesse. La passeggiata avvenne fra la prorompente vegetazione che copriva abbondantemente il territorio, mura e massi ciclopici taluni palesemente manipolati dall’uomo.

Entrambi concordarono che il punto era strategicamente invidiabile perché predomina a vista sulla Calabria, Capri, la Costa Amalfitana oltre che sul territorio interno del Cilento. Secondo alcune testimonianze raccolte e letteratura specifica sembra che in passato, a Serramezzana, fu trovato un coltello in selce e che lo stesso dovrebbe essere custodito presso l’archivio dell’area archeologica di Paestum.

Il Dott. Napoli, ex Soprintendente di Salerno, negli ultimi anni della sua attività professionale di archeologo appassionato, si occupò dell’area del M. Stella, facendo diversi ritrovamenti di cocci del IV secolo a. C., e per tale motivo si batté per rendere gli onori, al pari di Velia e Paestum, al M. Stella,
Del resto, tali teorie potrebbero essere acclarate già solo se si verificasse e accertasse, da una cartina geografica, come la traiettoria decumana (est-ovest) passando da Valona a Brindisi, e prolungandola fino al M. Stella, è quasi del tutto rettilinea.

Effettivamente un punto più strategico del M. Stella non poteva esserci sia per controllare che per spostarsi lungo le coste del Tirreno sia per addentrarsi e controllare le zone interne del territorio Italico. Impressionati dal tutto, i componenti dell’Associazione CilentuPetilia si sono ripromessi di tornare per altre indagini visive nel frattempo che si potesse procedere con indagini scientifiche regolarmente autorizzate attraverso l’associazione archeologica. L’obiettivo di ottenere le dovute autorizzazioni per le prime ricognizioni ufficiali, tramite un gruppo di archeologi professionisti, è oramai a portata di mano.

Già solo per quanto esposto l’area si presta ad uno studio di ricerca archeologica più approfondito ed insieme alla divulgazione della propria storia e quindi la possibilità di implementare un indotto di turismo archeologico, già presente in zona sia per Velia che per Paestum, si potrebbe portare l’attenzione ad aree che diversamente rischiano di spopolarsi.

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