Rifiuti, nel Cilento scoppia il caso. Un operaio: «La Yele ha fatto approvare il bilancio da un pignorante»

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Rifiuti, nel Cilento scoppia il caso. Un operaio: «La Yele ha fatto approvare il bilancio da un pignorante»

Alcuni lavoratori del consorzio Corisa hanno denunciato che il bilancio dell’anno 2014 effettuato dalla Yele è stato approvato con il voto di altri creditori pignoratizi delle quote societarie della stessa Yele, appartenenti alla Corisa. Un’approvazione a cui Dante De Luca, Marcello De Vita, Salvatore Rocco e Vincenzo Ruggiero, creditori pignoratizi delle quote della società, non hanno partecipato, di conseguenza non se ne assumono alcuna responsabilità. I lavoratori denunciano il fatto che si sarebbe addirittura favorito il voto dei pignoratizi privati in assemblea per evitare o scongiurare, per ben due volte, l’assemblea straordinaria convocata dal commissario liquidatore. Una manovra non di certo indifferente poiché favorirebbe la trasformazione in società a capitale misto, la cui maggioranza apparterrebbe poi ai privati. Viste tali circostanze i lavoratori del consorzio Sa/4 richiedono, espressamente, una convocazione di assemblea straordinaria per discutere e deliberare circa la questione di messa in stato di liquidazione della società Yele.

«La società Yele – dichiara Dante De Luca, un dipendente del consorzio Corsia –  quest’anno ha fatto approvare il bilancio da un pignorante, che sarebbe un privato. Pertanto, se oggi questa società è diventata privata è solo grazie al fatto che non è stato fatto votare il socio di maggioranza, il quale è pubblico e sarebbe il legale rappresentate del consorzio Sa/4. Ecco, se ciò non avviene, vuol dire che la società è diventata privata. Abbiamo ricevuto anche noi un invito di partecipazione a questa assemblea per le votazioni – afferma De Luca –  ma non ci siamo presentati poiché avevamo pignorato semplicemente il valore nominale delle azioni, non è che volevamo diventare soci della Yele, in quanto il consorzio ci doveva dei soldi. Ora, abbiamo fatto una richiesta di convocazione per un’assemblea straordinaria. Il nostro interesse è che diventi pubblica. Io ho pignorato il valore nominale, non per diventare socio e avere delle responsabilità con la Yele. Sono un dipendente del consorzio – continua –  che avanza oltre 30.000 euro. Noi chiediamo che si faccia chiarezza sulla posizione che oggi ha la Yele sul mercato del lavoro. Inoltre se il bilancio viene approvato dai privati e non dalla parte pubblica che sarebbe il consorzio – aggiunge in conclusione il dipendente della Co.Ri.Sa – la società può prendere gli appalti in ‘house’ da parte dei comuni, cioè i lavori pubblici dei comuni».

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