Angelo De Vita invia una lettera alle autorità preposte

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Angelo De Vita invia una lettera alle autorità preposte

Pubblichiamo la lettera del direttore Angelo De Vita:

All’arch.  Giancarlo Priante
presidente p.t. Associazione G.E.T. Vallo di Diano
Al sindaco del comune
di Piaggine (SA)
Al C.T.A. di Vallo della Lucania
Al dirigente dello STAPF di Salerno
 Al Comando stazione Forestale di Piaggine
Alla Procura della Repubblica  di Vallo della Lucania

Oggetto: Taglio colturale nel bosco demaniale del Comune di Piaggine – esposto GET Vallo di Diano

In riferimento all’esposto citato in oggetto, a firma dell’arch. Giancarlo Priante  presidente dell’Associazione G.E.T. Vallo di Diano, ed agli ingiustificati clamore ed allarme dallo stesso sollevati a vari livelli, anche a mezzo stampa (si confronti, ad esempio, “Salviamo i faggi del Cervati” il Salernitano del 15/08/2010, “No al taglio dei faggi di Monte Cervati” Cronache del Mezzogiorno del 15/08/2010, “Lo scempio è compiuto, tagliati i faggi sul Cervati” il Salernitano del 18/08/2010, ….), appare quanto mai doveroso ed opportuno fornire alcuni chiarimenti e precisazioni, espressi sulla base dei numerosi sopralluoghi effettuati da esperti della materia (ricercatori della Facoltà di Agraria di Portici dell’Università Federico II di Napoli), da personale del Settore Foreste (STAPF) di Salerno e del corpo forestale dello Stato (CTA di Vallo della Lucania, comando stazione di Piaggine, comando stazione di Teggiano), svolti preventivamente e successivamente alla redazione del progetto di taglio boschivo e  finalizzati alla formulazione dei rispettivi pareri e, recentemente, anche alla presenza dello stesso arch. Priante.
    Il clamore e l’allarme sollevati riguardano l’intervento colturale di taglio in corso di realizzazione nella particella forestale n. 53 del demanio Comunale di Piaggine.
    La particella n. 53 del Piano di Assestamento Forestale (P.A.F.) del Comune di Piaggine ha una superficie boscata pari a 17.50 ha, ricade nella Classe “Fustaia di Faggio” del citato P.A.F. ed è situata tutta al di sotto della quota dei 1500 m (al di sopra di tale quota il P.A.F. individua la riserva naturalistica ambientale). Sono presenti nella particella più di 10.500 piante di faggio e di altre specie arboree, di diversa classe diametrica, con un volume complessivo di oltre 7.000 mc di legno.
    L’intervento autorizzato prevede l’abbattimento di circa 270 piante con una ripresa (prelievo legnoso prescritto) di circa 800 mc, pari all’1,1% annuo (cioè l’11% nel decennio di validità del PAF) della provvigione, cioè del volume legnoso esistente. Questo saggio di prelievo legnoso è nettamente inferiore a quello di crescita del bosco e, quindi, si reputa in sintonia con la gestione sostenibile della faggeta in questione. In altre parole, con il prelievo legnoso in corso non vengono intaccate le importanti funzioni bioecologiche e paesaggistiche espletate dal comunità forestale, in particolare sono salvaguardati importanti elementi di biodiversità (alberi habitat monumentali, specie diverse dal faggio, etc.).
    Si tratta, quindi, di un intervento di taglio meramente colturale  di limitata entità, come è evidente dai numeri sopra riportati, ed è ritenuto,  così come si evince da apposite perizie e relazioni di esperti del settore, necessario al regolare sviluppo della rinnovazione di faggio sottostante la copertura delle piante madri e finalizzato al miglioramento della funzionalità bioecologica del bosco stesso.     L’intervento colturale in corso è da ricondurre tecnicamente ad un taglio secondario (localmente con carattere prevalentemente fitosanitario), mirato a favorire il naturale perpetuarsi del bosco attraverso l’eliminazione dei soggetti ormai maturi e spesso colpiti da attacchi parassitari, che permette  la crescita vigorosa di un nuovo ciclo di alberi.
    Si precisa, inoltre, che l’intervento è provvisto di tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente e, nello specifico:
•    Parere preventivo e visto di conformità dello STAPF di Salerno redatti ai sensi della L.R. 11/96
•    Autorizzazione Comunità Montana Calore Salernitano
•    Parere, contenuto in relativo Decreto Dirigenziale, della Commissione VIA Giunta Regionale Campania
•    Autorizzazione Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
•    PAF approvato dalla Giunta Regionale Campania, con descrizioni e prescrizioni relative alla part. n. 53 e planimetrie particellari.

        Il “sentito” dell’Ente Parco, relativo alla Valutazione d’Incidenza, contiene alcune importanti e significative prescrizioni, recepite anche nel parere VIA regionale,  che riguardano in particolare la salvaguardia (“smartellamento”) di  diversi faggi di dimensioni diametriche monumentali,  di alberi habitat e di specie accessorie come l’ontano napoletano. Inoltre sono indicate tecniche di esbosco che mitigano l’impatto sul suolo, mentre il periodo dell’anno prescritto è al di fuori del periodo di attività riproduttiva della fauna della faggeta alla quota considerata. Si ribadiscono, inoltre, le prescrizioni di incremento della biodiversità e del legno morto che sono in sintonia con la gestione forestale nelle aree protette.

        E’ affidato, infine, al qualificato personale del Corpo Forestale dello Stato (CTA e Comandi Stazione) il compito di controllare e verificare che l’intervento venga realizzato nel pieno rispetto di quanto autorizzato e prescritto: esatto perimetro della martellata con GPS di precisione; verifica puntuale delle piante martellate con il piedilista di martellata riportato nel progetto di taglio; la salvaguardia degli alberi monumentali, degli alberi habitat e delle specie accessorie; la realizzazione degli interventi di miglioramento della biodiversità.

        La gestione forestale nel territorio del Parco è una materia complessa che richiede specifiche e qualificate competenze con le quali viene verificato in loco, ogni volta che ricorre la necessità di “autorizzare” o esprimere il “sentito”, lo stato colturale del bosco, la sua consistenza naturalistica e la congruità degli interventi colturali proposti e prescritti con lo stato dei luoghi esaminato. In diversi casi emerge anche l’impossibilità di procedere ad un prelievo legnoso prescritto e quindi di ricorrere alla procedura dell’indennizzo per il mancato taglio a cura dell’Ente Parco. Nel caso in esame i pareri tecnici di supporto all’espressione del parere da parte dell’Ente Parco hanno fornito solide evidenze tecniche riguardo la necessità di procedere ad un taglio colturale.

        Tale gestione non può, certamente, essere svolta seguendo gli umori e le posizioni massimaliste di persone che, nonostante siano state più volte informate e fatte partecipi di appositi sopralluoghi, non retrocedono dalle proprie posizioni, basate in buona sostanza sulla mancata presa d’atto dell’iter amministrativo e degli elementi tecnici in questione. Tutto ciò genera disinformazione se non addirittura ingiustificato allarme sociale, al riguardo si confrontino i già citati articoli “Salviamo i faggi del Cervati”, ”Lo scempio è compiuto…..” , “No al taglio dei faggi di Monte Cervati”, etc.. Il loro contenuto scredita e, in alcuni casi, denigra gratuitamente tutti gli Enti che, con attente e puntuali valutazioni, sono intervenuti nell’iter autorizzativo, e gli addetti ai lavori che operano con competenza e diligenza con l’unico obiettivo di gestire il territorio del Parco Nazionale secondo i criteri della conservazione e della sostenibilità.
        Si resta a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento, ribadendo la legittimità e l’opportunità delle autorizzazioni rilasciate da tutti gli Enti competenti, che evidenziano, anche dal punto di vista scientifico, la non veritiera realtà dei fatti così come rappresentata dal presidente  dell’Associazione G.E.T. Vallo di Diano, arch. Giancarlo Priante, anche con esposti e denuncie.
        Nel riservarmi ogni eventuale ulteriore azione a tutela dell’immagine e dell’operato dell’Ente Parco, colgo l’occasione per inviare i più distinti saluti.

Il direttore
Angelo De Vita
 

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