Polla: il Vallo di Diano fa la storia. Presentato l’ultimo libro di Giuseppe D’Amico, “Il Vallo di Diano da Sciarpa a Garibaldi”

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Polla: il Vallo di Diano fa la storia. Presentato l’ultimo libro di Giuseppe D’Amico, “Il Vallo di Diano da Sciarpa a Garibaldi”

Nella suggestiva cornice del Santuario francescano di Sant’Antonio a Polla il 14 maggio è stato presentato l’ultimo libro di Giuseppe D’Amico dal titolo “Il Vallo di Diano da Sciarpa a Garibaldi”.

È in questa ambientazione resa ancora più incisiva dal commovente Inno d’Italia proposto dal trio di maestri Cimino, Lingardi, Longone e dal tenore Daniele Lettieri che si da il via alla presentazione.

Il testo si pone l’obiettivo di descrivere quegli accadimenti che avvenuti nel Vallo di Diano hanno inciso non poco sull’avvento dell’Unità d’Italia, dimostrando con dovizia di dettagli cosa ha significato il comprensorio valdianese per la riuscita di un evento storico di tale portata.

La vera novità però è rappresentata dall’attenzione e dall’interesse che il D’Amico mostra per gli umori, le ragioni, le sorti del popolo che pare non comprendere appieno le motivazioni di quegli avvenimenti che condurranno a breve all’Unità del nostro paese.

Così, capitoli quali “L’Emigrazione”, “Il Brigantaggio”, “Il Tremuoto del 1857” ben descrivono una realtà che si, era coinvolta negli eventi connessi ai moti unitari ma che sicuramente aveva anche altro a cui pensare: a sopravvivere.

Afferma l’autore: “ Con questo libro si chiude l’analisi relativa alla situazione sociale e politica di un vasto periodo durante il quale il Vallo di Diano è stato testimone e protagonista di importanti avvenimenti che spesso hanno avuto rilievo nazionale. Basti pensare alle spedizioni di Carlo Pisacane e dei suoi Trecento e all’impresa dei Mille di Garibaldi: se nel primo caso il Vallo di Diano non fece nulla per aiutare Pisacane, tre anni dopo diede un contributo importantissimo”.

In una splendida cornice

Merita d’essere descritta la splendida cornice al cui interno si è “celebrato” l’evento letterario.

Il Santuario francescano di Sant’Antonio è tra i monumenti più significativi dell’arte francescana e sintesi ineguagliabile di storia e spiritualità.

Edificato a spese della popolazione e della municipalità ha continuato ad essere luogo di riferimento della storia religiosa e culturale.

Con la sua sobria architettura di impianto rinascimentale, i suoi stupendi affereschi, le preziose tele e le numerose sculture lignee il Santuario rappresenta una delle pagine più interessanti della storia dell’arte barocca in Campania.

Di eccezionale qualità è il patrimonio pittorico.

Innanzitutto l’imponente quadreria realizzata nel 1666 dal siciliano Michele Ragolia, capolavoro indiscusso della pittura barocca. Su 40 tele di diverse dimensioni nel soffitto cassettonato raffigura, al centro, l’Immacolata contornata da diverse scene di soggetto biblico.

Particolare menzione merita, poi, la decorazione dell’impianto primitivo della chiesa. Tutta la decorazione delle pareti inferiori è opera degli artisti Anselmo Palmieri e Francesco De Martino e rappresenta scene di Santi alternate a raffigurazioni di tipico gusto barocco.

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