Metanizzazione, sindaci del Cilento si fanno sentire: «Burocrazia lenta, si acceleri»

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Metanizzazione, sindaci del Cilento si fanno sentire: «Burocrazia lenta, si acceleri»

Sono partiti all’alba per raggiungere Roma e protestare contro i ritardi del ministero dello Sviluppo Economico e del ministero della Transizione Ecologica sui fondi che mettono a rischio il programma di metanizzazione del Cilento. Tredici sindaci del basso Cilento e oltre dieci del territorio più a nord, ma anche il presidente della Comunità del Parco, Salvatore Iannuzzi, il presidente della comunità montana Bussento, Lambro e Mingardo, Vincenzo Speranza e il consigliere regionale Luca Cascone, presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania, si sono fatti interpreti per chiedere spiegazioni in merito alla questione dei ritardi dei ministeri competenti che tengono bloccati i fondi per la conclusione dei lavori nel Cilento, che doveva essere già terminato. Oltre settanta i comuni che attendono da oltre 15 anni l’arrivo del metano. 

«E’ stato un incontro lungo. – ha spiegato Gino Marotta, sindaco di Celle di Bulgheria, comune capofila dell’accordo di programma per la metanizzazione in 32 comuni del basso Cilento – Siamo stati ricevuti dal consigliere Sensini in rappresentanza del Capo di Gabinetto». Dalla riunione è emerso un gioco di scarica-barile. La burocrazia rimane l’impedimento principale, e il progetto è in una situazione di vicolo cieco.

Ma l’incontro ha dato in parte anche dei frutti. «Nella prossima norma sulla finanziaria sarà inserita una norma di trasferimento di competenze su questa programmazione alla Regione. – ha spiegato Marotta – Lo stesso consigliere ha riconosciuto l’estrema lentezza delle burocrazia. Allo stesso tempo abbiamo rappresentato anche le difficoltà oggettive, la certezza del finanziamento e la proroga dei termini. Su questo l’impegno a verificare, da parte del Mise che è un partner nella competenza, che ci sarà un tavolo tecnico per i prossimi percorsi che si dovranno fare a livello governativo». Un impegno al quale la politica locale non si sottrarrà.

A rappresentare la Regione Luca Cascone, che da cinque anni segue il progetto. «Chiediamo un interlocutore che ci ascolti, – ha tagliato corto il consigliere – qualcuno che si interessi definitivamente del progetto, ci consenta di recuperare le risorse al Mef e si renda conto che una scadenza al 2022, dopo due anni di pandemia, non è più sostenibile. La Regione Campania, per tutto ciò che è necessario che si faccia, non darà il 100 ma il 110 per cento, purché si risolva il problema nel più breve tempo possibile per portare il gas a tutte le famiglie».

Cascone ha anche ribadito che il Mite deve farsi carico del progetto esistente. «Non possiamo sperare che un emendamento in Parlamento risolva, perché trasferisce ad altri una competenza per un progetto che è stato finanziato a livello governativo e non va avanti perché non c’è più l’ufficio competente». Il processo di trasferimento delle competenze alla Regione non si è ancora concluso e una vasta area della stessa Regione si vede inibita la realizzazione di una importante infrastruttura. Ma Cascone ha evindenziato che le opere bloccate riguardano anche altri settori, tra cui la viabilità nelle aree interne del Cilento.







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