Morigerati, il primo sì alla rete dei musei della civiltà contadina del Cilento e della Campania

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Morigerati, il primo sì alla rete dei musei della civiltà contadina del Cilento e della Campania

I musei come polmoni di cultura e civiltà, scrigni preziosi di memorie passate, ma anche luoghi dai quali partire per riflettere sul futuro. Si basa su questi presupposti la volontà di costituire una rete dei musei a carattere demo-etno-antropologico del Cilento e della Campania. L’iniziativa è partita da Morigerati, quale comune capofila del progetto ‘Musei tra locale e globale’, primo nella graduatoria finale dei progetti finanziati dalla Regione Campania. Ed è nel piccolo borgo cilentano che domenica pomeriggio, a conclusione del progetto presentato lo scorso maggio e redatto dalla progettista, la dottoressa Daniela Grippo, è stata firmata la dichiarazione d’intenti per la costituzione della rete dei musei a carattere demo-etno-antropologico del Cilento e della Campania. 

A sottoscrivere il primo passo verso la nascita della rete museale DEA sono stati il Museo etnografico di Morigerati, che ha voluto fortemente la creazione della rete, il Museo della Civiltà contadina del Cilento di Moio della Civitella, il Museo della civiltà contadina di Alfano, il Museo dell’identità del Cilento di Pisciotta, il Museo della civiltà contadina di Castelcivita, il Museo della civiltà contadina di Roscigno, il Museo della civiltà contadina e artigiana di Felitto ed il Museo antropologico visivo irpino di Lacedonia. L’obiettivo è promuovere la conoscenza e la valorizzazione dei Musei campani, favorire il coordinamento e il potenziamento delle attività dei Musei presenti sul territorio attraverso appunto la costituzione della Rete Museale dei musei a carattere demo-etno-antropologici del Cilento e Campania (o Rete Musei DEA).

Presenti all’incontro Federico Lomolino, Regione Campania, unità operativa dirigenziale ‘Promozione e valorizzazione di Musei e Biblioteche’, il direttore del Museo etnografico di Morigerati, Luciano Blasco, il sindaco Cono D’Elia, Olimpia De Simone, responsabile dell’International Council of Museums Campania, il sindaco di Moio della Civitella Enrico Gnarra e il sindaco di Lacedonia, Antonio Di Conza che ha raccontato l’esperienza singolare del museo antropologico visivo irpino di Lacedonia nato dopo la pubblicazione del libro dell’antropologo americano Frank Cancian dell’università della California, ‘Lacedonia, un paese italiano’ che raccoglieva 1801 foto scattate tra gennaio e luglio del 1957 dall’allora ancora giovane studente di antropologia culturale in Irpinia con una borsa di studio. Testimonianze preziose del mondo contadino ormai scomparso con l’emigrazione. 

«La forza di questi musei – come ha sottolineato il direttore del Museo di Morigerati Luciano Blasco – è che spesso si tratta di collezioni private offerte al pubblico». Come nel caso di Morigerati, nato nel 1976 – dal 1994 ente pubblico di proprietà del Comune –  allestito nell’ex convento di Sant’Anna che raccoglie manufatti tessili, arredi ricamati, oggetti della tradizione contadina, utensili legati alla lavorazione del lino e della cera. Migliaia gli oggetti esposti, raccolti fin dai primi anni ’60 dalle due sorelle e maestre elementari, Clorinda e Modestina Florenzano. 

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