Morte Simon Gautier, carabinieri: «Telefonino squillava ma nessuna risposta»

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Morte Simon Gautier, carabinieri: «Telefonino squillava ma nessuna risposta»

«Il telefono di Simon Gautier è rimasto accesso fino alle 18 ma non l’abbiamo localizzarlo perché si trovava in un’area non coperta da internet. Anche gli operatori di Vodafone non sono riusciti ad individuare la posizione esatta in cui si trovava il cellulare del 27enne francese scomparso da dieci giorni». In questo modo il capitano dei carabinieri della compagnia di Sapri, Matteo Calcagnile, al quotidiano Il Mattino, cerca di fare chiarezza sulla polemica dei soccorsi inerente la morte di Simon, trovato poi cadavere nella serata di domenica. Venerdì 9 agosto alle 9.15 il ragazzo ha telefono  al 112 (telefonata poi smistata al 118) riferendo di essere caduto in un  dirupo e di essersi rotto entrambe le gambe. Ha poi chiarito che stava camminando verso Napoli e che era partito la mattina da Policastro. L’operatrice del 118 prima di chiudere la telefonata riferisce allo sventurato escursionista: «Ora provo con i carabinieri a localizzare il cellulare. Lo tenga libero». A questo punto sono entrati in azione le forze dell’ordine. «Lo abbiamo provato a contattare fino alle 18 circa. Il suo telefonino – precisa Calcagnile – squillava ma lui non rispondeva. La batteria si è scaricata ed è svanita per noi ogni possibilità di parlarci. Purtroppo per lui il cellulare si trovava in un’area non servita da internet».

Oggi è una giornata di lutto per il Cilento e per la Francia. Mettendo insieme gli elementi raccolto durante i 10 giorni di ricerche viene fuori che  giovedì 8 agosto il giovane escursionista francese è giunto alle 16 circa nella stazione ferroviaria di Policastro e alle 17,30 avrebbe raggiunto Scario. Movimenti questi che vengono fuori dalle immagini degli impianti di videosorveglianza installati nei due centri rivieraschi. Dal lungomare di Scario sarebbe arrivato sulla spiaggia della Molara dove avrebbe trascorso la notte all’interno della sua tenda. Alle sei del mattino di venerdì ha riacceso il telefonino che aveva tenuto spento durante le ore notturne. Quindi all’alba avrebbe iniziato il suo cammino verso Napoli. Il suo piano, infatti, prevedeva un’escursione lungo la costa tra Policastro e la città partenopea. Negli ultimi giorni le ricerche si sono ristrette nell’area compresa tra i comuni di San Giovanni a Piro Centola e Camerota e ieri sera la tragica scoperta, in uno dei luoghi, il Pianoro di Ciolandrea, divenuto negli ultimi tempi simbolo del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni. La notizia si è diffusa poco dopo il momento di preghiera che si è tenuto nella chiesetta di Scario.

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