Morto in mare a Sapri: le ultime ore di vita di Francesco

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Morto in mare a Sapri: le ultime ore di vita di Francesco

E’ notte fonda a Sapri. Sono quasi le 4 di un nuovo giorno, mercoledì 26 febbraio. Una famiglia che vive nella città della Spigolatrice, decide di chiamare il 112. Il figlio, Francesco Vitagliano di 44 anni, la sera precedente, dopo le 20, è uscito di casa e non si hanno più notizie di lui da troppe ore. Era in compagnia del suo solito borsone che pesa un sacco, pieno di attrezzatura subacquea. Il sub è pronto a gettarsi in mare. Ha un costume a slip, indossa la muta militare con impressa la marca sulla gamba destra, poi, un po’ più in basso di quel punto, fissa la custodia e il coltello. Indossa il cappuccio, il piombo stretto alla sua cintura, infine la maschera e le pinne. E’ armato di fucile. «Francesco a mare ci poteva anche dormire» diranno poi sul porto gli amici che sono rimasti in apprensione accanto alla famiglia per tutta la notte. E Francesco a mare si è addormentato per sempre. Il suo corpo è stato rinvenuto nello specchio d’acqua antistante il sentiero Apprezzami l’Asino. Il suo cuore ha smesso di battere proprio lì, doveva trovava il suo momento di maggiore tranquillità. Chi lo conosceva lo definiva «pescatore esperto». Era l’hobby insieme al quale era cresciuto e ogni volta che aveva la possibilità, Francesco afferrava tutta la sua attrezzatura, che custodiva con gelosia nella casa dove viveva insieme al papà (un impiegato di banca in pensione), e partiva per setacciare quegli anfratti che conosceva meglio delle sue tasche. 

Questa notte prima delle 5 sono scattate le ricerche da parte degli uomini della capitaneria di porto di Palinuro, comandanti dal tenente di Vascello Francesca Federica Del Re. Gli inquirenti si sono presto accorti che la situazione non era delle migliori. Hanno atteso l’alba con la speranza di trovare Francesco adagiato su uno scoglio in attesa di soccorsi. Ma nulla. Le speranza sono andate in frantumi dopo le 8 del mattino quando gli uomini della guardia costiera, a bordo di un gommone, lo hanno individuato. Il corpo, privo di vita, galleggiava trasportato dalle onde. L’esame esterno ha subito accertato che Francesco è morto per annegamento a seguito di un arresto cardiocircolatorio. La salma è stata liberata e resta custodita nella sala mortuaria dell’ospedale di Sapri fino alle 10.30 di giovedì quando saranno celebrati i funerali nella chiesa di San Giovanni Battista. 

«Non doveva andare così, non doveva succedere». Sono poche le parole che riescono a pronunciare le persone presenti sul porto di Sapri al momento del rientro della motovedetta della guardia costiera. Questa mattina la città della Spigolatrice un brutto sentore l’aveva avuto, quando s’era svegliata e nelle acque del golfo così tante barche viaggiavano a ritmi lenti, quasi trasportate dalla corrente, come se stessero cercando qualcosa. La notizia ha fatto presto il giro del Golfo. La mamma di Francesco è la titolare di un noto negozio di abbigliamento della zona. Alle operazioni hanno partecipato anche i carabinieri della locale compagnia.

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