Novi Velia, si dimette il consigliere capogruppo di maggioranza: «La politica non lascia spazio ai sogni»

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Novi Velia, si dimette il consigliere capogruppo di maggioranza: «La politica non lascia spazio ai sogni»

Colpo basso per la giunta comunale di Novi Velia con sindaco Maria Ricchiuti quando in mattinata il consigliere comunale capogruppo di maggioranza, Valeria Romanelli, ha protocollato le dimissioni attraverso un lettera nella quale esprime tutte le ragioni che l’hanno portata a prendere una simile decisione. Così, proprio con le seguenti parole, Valeria Romanelli decide di dimettersi: «Io amo Novi Velia. È un amore antico nell’anima, di quelli che ci legano, in genere, ha chi ci ha cullati da bambini. Pur essendo per metà napoletana, Novi Velia è stata la culla nella quale sono cresciuta, protetta dalle braccia del Gelbison ma con lo sguardo puntato verso l’apertura del mare. Se sono la donna che sono oggi lo devo in primis alla mia famiglia e poi a questa comunità che cresce i propri figli nei principi di accoglienza, uguaglianza e libertà di espressione. A Novi, infatti, non esiste un forestiero (comunitario o extracomunitario) che non sia accolto e trattato alla pari; a Novi le disabilità fisiche e mentali non sono ostacoli ma risorse, a loro modo, da mettere a frutto; a Novi Velia ho imparato che la libertà di espressione, anche nelle battaglie politiche più accese, è sinonimo di crescita.I novesi mi hanno regalato la possibilità di vivere l’esperienza più straordinaria che un uomo possa vivere: la politica, l’arte di amministrare la res publica e di assumersene la responsabilità. I novesi mi hanno donato la cosa più preziosa che si possa ricevere: la fiducia». 

Dopo un ringraziamento generale e dopo aver esaltato tutti i valori positivi che ha potuto riscontrare tra la popolazione di Novi Velia Valeria spiega, se pur non in maniera completamente esplicita, il motivo di una scelta così delicata. «In nome di questa fiducia ho provato negli ultimi sette anni a contribuire allo sviluppo economico e sociale di questo Comune, sforzandomi di agire in coscienza, scevra da condizionamenti personali e nell’interesse sovrano della collettività. L’ho fatto con passione e con entusiasmo, sicuramente commettendo tanti errori ma provando a migliorarmi sempre, anche attraverso il confronto con tanti altri giovani amministratori d’Italia (ripenso alla scuola per la democrazia, ad Anci giovani, all’esperienza di partito). Ho potuto farlo fintanto che mi sono sentita serena nell’operare e sicura di condividere un percorso non solitario ma di gruppo. Ho creduto al sogno che i giovani di questo comune potessero dare un contributo di idee forte ed una ventata di innovazione nel modo di fare politica. Ma la politica spesso non lascia molto spazio ai sogni, soprattutto se non condivisi».

«Oggi, devo prendere atto che non riesco più a vivere questa esperienza con quell’entusiasmo e quella passione. Oggi, devo prendere atto che la mia vision del futuro di questa comunità non combacia con quella di questa amministrazione. Non è un giudizio di merito, è solo la constatazione che è venuta meno quella sintonia giusta col gruppo per poter apportare contributi positivi. La politica è fatta di responsabilità e responsabilmente si è autorizzati a sedere in seno ad un consiglio comunale se lo si fa solo in nome e per conto del popolo sovrano, solo se si è sicuri di poter dare un contributo (o almeno provarci) allo sviluppo della comunità. Ecco, io oggi non sono più sicura di possedere questi requisiti per sedere in seno a questo Consiglio. Per queste motivazioni, con la presente, mi dimetto dalla carica di consigliere comunale del Comune di Novi Velia e, conseguentemente, dalla carica di Capogruppo di ‘Battiti per Novi’. Qualcuno capirà questa scelta, qualcuno no».

«A tutti chiedo scusa per non riuscire a tenere fede al mandato elettorale. Il mandato elettorale, però, non è la promessa di rimanere ancorati ad una sedia; è un patto con gli elettori e con la comunità che ogni tuo sforzo ed ogni tuo impegno andranno verso il bene collettivo. Anche oggi, in questo gesto sofferto, sono serena nell’affermare che è il bene collettivo che mi sta guidando, la coerenza di pensiero, l’onestà d’animo. Ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato alla scoperta della complessità della macchina amministrativa, quelli che mi hanno aiutato ad accettare e a volte persino a capire le ragioni della odiosa lentezza burocratica; ringrazio tutte quelle persone, incontrate in questi anni, che mi hanno mostrato il valore della buona politica; ringrazio ancor di più chi mi ha fatto conoscere la cattiva politica perché oggi posso ben guardarmene e provare ad evitarla. Resterà il debito con i novesi per avermi fatto vivere un’esperienza straordinaria, la più bella e la più formante. Per questo debito continuerò sempre a battermi per Novi e a coltivare la speranza nella buona politica e nei giovani».

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