Tensione alta in consiglio comunale tra urla, attacchi e riprese negate

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Tensione alta in consiglio comunale tra urla, attacchi e riprese negate

Il Consiglio Comunale di Novi Velia si riunisce pubblicamente dopo la protesta dell’opposizione in virtù del precedente consiglio durato tre minuti, accadimento che è tuttora al vaglio delle autorità competenti. In un clima surriscaldato dalle reciproche accuse e alla presenza delle forze dell’ordine, il sindaco Maria Ricchiuti ha aperto i lavori con una lunga premessa in cui ha ricordato ai presenti la natura elettiva del suo ruolo, esprimendo un monito verso gli attacchi personali che le sono stati rivolti in questi giorni.

L’opposizione ha risposto a tono ed immediatamente il consiglio è diventato una bagarre di urla e litigi, in cui non sono mancati sfottò e battutine. Dopo circa un’ora e mezza, durante la quale l’opposizione si è ripetutamente e volontariamente allontanata dai lavori per non partecipare alle votazioni di approvazione dei verbali della seduta precedente, si è passati al vaglio degli altri punti all’ordine del giorno: l’aumento della TARSU, che la maggioranza ha motivato con le leggi regionali in materia di emergenza rifiuti e la proposta dell’opposizione di decurtare il 50% degli stipendi degli assessori e del sindaco e di sospendere il gettone di presenza dei consiglieri, al fine di foraggiare un autobus scolastico che possa trasportare gli allievi novesi alle scuole di Vallo. La proposta ha suscitato l’ilarità della maggioranza, che, non risparmiando battute l’ha rigettata, chiudendo i lavori in un clima di generale sconcerto.

Parallelamente allo svolgersi dei lavori, il sindaco ha impedito alla scrivente di effettuare riprese con la telecamera, adducendo come motivazione la podestà comunale che ella esercita. La scrivente, poco incline ai conflitti con le istituzioni, motivava garbatamente la necessità di poter effettuare il lavoro per l’emittente locale, 105tv, per la quale ricopre il ruolo di inviata. A nulla sono valsi ripetuti tentativi di mediazione tra la redazione e le forze dell’ordine, che non hanno proibito la ripresa ma l’hanno vivamente sconsigliata perchè, dati i toni alti, "non era necessario surriscaldare ulteriormente la situazione".

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