Omicidio Capaccio, autopsia: De Santi ucciso alle spalle, fatale coltellata al cuore

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Omicidio Capaccio, autopsia: De Santi ucciso alle spalle, fatale coltellata al cuore

Si è concluso l’esame autoptico sul corpo di Francesco De Santi (nella foto), il pizzaiolo di 33 anni ucciso nella notte tra sabato e domenica da Vincenzo Galdoporpora, un pregiudicato del posto di 25 anni. Secondo quanto accertato dal medico legale, alla presenza di un collega, perito di parte della famiglia della vittima, De Santi sarebbe stato ucciso dalle tre coltellate inflitte dal 25enne ed in particolare dal fendente che gli avrebbe trapassato il cuore. L’autopsia è stata eseguita questa mattina, lunedì, dalla dottoressa Sandra Cornetta all’ospedale di Eboli, nosocomio dove è stata trasferita la salma di De Santi subito dopo i fatti che si sono consumati dinanzi ad un bar a Torre di Mare, località del comune di Capaccio Paestum. Il medico nominato dalla procura della Repubblica di Salerno ha impiegato oltre tre ore per accertare varie cose, tra cui le modalità dell’omicidio. 

Galdoporpora, conosciuto da tutti con il soprannome di Enzo ‘o brasiliano, avrebbe inferto alla vittima altri due fendenti, uno sulla schiena – una ferita profonda dalla quale si desume che De Santi sia stato sorpreso dapprima alle spalle – ed un altro al fianco, quasi sotto l’ascella del giovane pizzaiolo capaccese, il quale avrebbe tentato invano di difendersi e parare i colpi visto che, ad un braccio, è risultata una quarta ferita da arma da taglio. 

La (presunta) dinamica
Sul caso sono a lavoro i carabinieri della compagnia di Agropoli, agli ordini del capitano Fabiola Garello. Le forze dell’ordine, nel weekend impegnate in diversi casi di cronaca di rilevanza nazionale (come il suicidio della giovane Giorgia Saja alla stazione dei treni di Agropoli-Castellabate), hanno scoperto che il 25enne, al momento della lite, non aveva con se’ alcun’arma. Avrebbe preso il coltello utilizzato per uccidere il 33enne, a casa di un amico, V.C., ora indagato per favoreggiamento. Dopo essersi assicurato l’arma, Galdoporpora sarebbe tornato al Budda bar per aggredire il pizzaiolo e poi sarebbe fuggito andandosi a rifugiare di nuovo a casa dell’amico. E’ qui che il 25enne avrebbe contattato il suo legale che, immediatamente, gli ha consigliato di raccontare tutto ai carabinieri. Tenendo conto di questa dinamica per Galdoporpora potrebbe configurarsi il reato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione oltre a quella dei futili motivi, anziché un assassinio preterintenzionale o d’impeto: questo vuol dire che l’assassino rischia l’ergastolo o comunque una pena non inferiore ai 21 anni di carcere.

L’ultimo saluto
Al termine dell’esame autoptico la salma è stata consegnata ai familiari. Gli inquirenti hanno chiuso le indagini sul cadavere e quindi la famiglia potrà svolgere i funerali. Le esequie si terranno martedì mattina, domani, alle 10.30, nella chiesa in località Licinella. La camera ardente è stata allestita proprio nella chiesa di Santa Maria Assunta, dove la salma giungerà questa sera alle ore 19: prevista una fiaccolata in memoria di Francesco De Santi, alla presenza di autorità locali e amministratori.

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