Omicidio Vassallo, relazione Antimafia: «Merito famiglia e giornalisti se si farà luce sui fatti»

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Omicidio Vassallo, relazione Antimafia: «Merito famiglia e giornalisti se si farà luce sui fatti»

«Se si farà luce sui fatti relativi all’omicidio di Angelo Vassallo è solo grazie ad una parte delle istituzioni che ha continuato ad indagare anche laddove sembrava insperabile la scoperta della verità. E, determinante è stata l’incessante opera di una parte della famiglia che cerca in tutti i modi di mantenere desta l’attenzione sull’opera, sulla storia personale e sulla morte di Angelo Vassallo. A Dario e a Massimo Vassallo va riconosciuto lo spirito di chi si trova a navigare in mare aperto tra mille difficoltà».

E’ questo il risultato del lavoro della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie, relativamente all’omicidio del sindaco Angelo Vassallo avvenuto a Pollica il 5 settembre del 2010. Omicidio rimasto senza colpevoli e movente. Ma i membri della commissione precisano anche che non hanno «potuto completare l’inchiesta avviata in ragione dello scioglimento anticipato della Legislatura. Solo un costante e tenace sforzo potrà, nel prossimo futuro, rendere giustizia alla speranza umana e civile di un uomo dalle doti rare». Il passaggio è riportato stamane sul sito de Il Mattino.

Il ruolo della stampa

Diversi i giornalisti sentiti, come Riccardo Iacona e Vincenzo Iurillo, oltre che amici e parenti della vittima oltre agli articoli girornalistici  di Antonio Manzo de Il Mattino. E i risultati coincidono con gli ultimi provvedimenti giudiziari che hanno portato ad indagare anche il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo. E’ la droga, secondo i commissari parlamentari, l’unica pista da battere per risolvere il giallo sull’omicidio.

Angelo Vassallo e Giuseppe Cilento

La denuncia di Peppino Cilento

Nelle venti pagine della relazione parlamentare emerge anche un altro elemento sul quale bisognerebbe, secondo i parlamentari, porre l’attenzione: la poca sicurezza dei porti nella fascia costiera salernitana da San Marco di Castellabate a Casalvelino, terra di nessuno, poco controllata e facile bersaglio per chi ambisce a portare a termine loschi affari. Una denuncia, questa fatta anche dal sindaco di San Mauro Cilento, Giuseppe Cilento (nella foto in alto): «Ci sono quattro porti che sostanzialmente non sono vigilati, c’è stata la presenza della Guardia di Finanza che ha vacillato a Casal Velino perché è stata ridotta, a Pioppi non c’è niente, ad Acciaroli non c’è niente, la caserma sta a Pollica con un ridotto numero di militari per cui, se la cosa può funzionare d’inverno, sicuramente d’estate non funziona. Sono costretti a fare la spola, durante l’inverno sono in 6. Immaginate, in 6 garantiscono i turni di piantone, le visite in tribunale e altre cose. Poi c’è Agnone, dove c’è un altro porto che è proprio terra di nessuno, infine c’è San Marco nel comune di Castellabate è stata tolta. Tenete presente che una volta c’era il presidio estivo dei carabinieri ad Acciaroli, oggi non c’è più, c’era anche la Guardia di finanza ad Acciaroli, oggi non c’è più, c’era un presidio dei carabinieri stabile ad Agnone, oggi non c’è più. Quattro porti sono una cosa importante».

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